Economia - 07 agosto 2017, 17:41

Gli 'altri giochi' non attirano i controlli delle forze dell'ordine?

Mentre le apparecchiature da intrattenimento vengono pian piano espulse dall'italico territorio ed, oggi, non danno certamente lustro ai locali dove vengono collocate, anzi

Anche chi non ama il gioco - e particolarmente chi non ama le famigerate macchinette ed i siti di casino - si sta rendendo conto che l'accanimento dello Stato nei confronti di una sua “riserva” è veramente assurdo. Tutti gli occhi, ed anche i verbali di sanzione emessi dai vari Corpi delle Forze dell'Ordine, sono proiettati quasi esclusivamente su Awp e su Vlt, mentre gli “altri giochi” non destano alcuna preoccupazione e neppure interesse per i controlli: Gratta&Vinci, Lotto e SuperEnalotto e derivati, le scommesse sportive e le altre lotterie istantanee vengono lasciati stare anche se da studi recenti, di cui si è anche parlato in queste righe, i Gratta&Vinci sono stati additati come “portatori di dipendenza” per il loro abuso.

D'altra parte, bisogna anche dire che tutti questi “altri giochi” (di cui nessuno del Governo parla, ma che hanno invaso il territorio nazionale) sono vivi e vegeti h/24 e non debbono sottostare ad orari risicati come invece devono le apparecchiature da intrattenimento e non devono neppure essere così particolarmente seguiti dai titolari dei punti di gioco come invece bisogna fare con le Awp e con le Vlt.

Quindi, sono “giochi sostitutivi” che possono portare un buon “cassetto” anche perché sono beneficiari di una enorme pubblicità tv-radio-internet: promettono la vincita della vita, ma anche le micro-vincite immediatamente rigiocabili (e questo potrebbe anche portare dipendenza), non consumano elettricità e garantiscono una utenza variegata e, sopratutto, permettono di annotare ricavi “riversabili” nel valore dell'avviamento commerciale. Consentono sgravi fiscali ed accessi ai finanziamenti regionali.

Mentre le apparecchiature da intrattenimento vengono pian piano espulse dall'italico territorio ed, oggi, non danno certamente lustro ai locali dove vengono collocate, anzi. Ormai quasi, questi punti vengono additati come se in essi vi fosse “una pestilenza” da combattere e debellare! Gli “altri giochi” più consoni ad una società “civile”, mentre le Awp e le Vlt sono frequentati da cittadini di serie B, non attirano i controlli delle Forze dell'Ordine e dei Monopoli, visto che gli esercizi che non ospitano più apparecchi di gioco non vengono più censiti nell'elenco speciale del Ries

Tutto questo che circonda gli esercizi contornati da moralità e dal marchio “no-slot” sono veramente un'isola felice ed impediscono alla pensionata di rovinarsi? Forse questi punti vengono elevati da “bisca” (quando hanno gli apparecchi di gioco) a ristoro “protetto” per gli amanti del cappuccino (quando non hanno Awp e Vlt)? Se tutte queste righe rappresentassero solo demagogia e non costasse alquanto agli operatori del gioco staremmo a discutere di una inefficenza politico-amministrativa delle italiche città, ma quello che invece passa è un messaggio altamente equivoco in virtù del quale si percepisce che il “prodotto cattivo” non c'è, implicitamente facendo trasparire che tutti gli altri prodotti “sono buoni”: e questo ha un costo troppo elevato per il settore ludico e per tutti i suoi addetti ai lavori.

Ed ha un “costo” elevato anche per quel 30% di soggetti che sono stati intrappolati nel gioco problematico, ma che non giocano con le “macchinette” e costa, infine, anche alle Regioni che impegnano settimane e mesi per decidere di che colore si può fare il marchio “no-slot”: ancora per determinare ciò “che è bene e ciò che è male” e questo è ciò che passa all'opinione pubblica. Mentre le Forze dell'Ordine non guardano assolutamente gli “altri giochi”, ma solo quelle “famigerate macchinette”, causa di tutti i mali del secolo.