Attualità - 15 settembre 2017, 11:37

Lavoro: in Liguria i giovani puntano sulla ristorazione

Oltre 1000 giovani hanno frequentato i corsi di formazione professionale promossi dalle ACLI in collaborazione con l'ENAIP

 

Con oltre quattrocento mila ora di lezione sono 1054 i ragazzi che nel 2016 hanno frequentato i corsi di formazione professionale nelle 7 sedi accreditate della Liguria promossi dalle ACLI in collaborazione con l'ENAIP (Ente Nazionale Acli Istruzione Professionale).

I corsi più gettonati dai giovani liguri under 29 sono quello di operatore della ristorazione, della gastronomia e dell'arte bianca, seguito da operatore elettrico, operatore alla riparazione dei veicoli a motore operatore del benessere. Una rete quella della formazione professionale targata ACLI che nella regione coinvolge 29 dipendenti in diversi ruoli e mansioni. In tale contesto è importante anche l’attività realizzata nell’orientamento al lavoro di ragazzi provenienti da nuclei familiari o da condizioni sociali fragili. Tra questi anche corsi di formazione per giovani sottoposti a misure giudiziarie.

I grandi risultati ottenuti in Liguria fanno parte di un quadro nazionale che vede le ACLI e l'ENAIP impegnate in 18 regioni italiane con 128 sedi accreditate con 1987 dipendenti e oltre 20 milioni di ore di lezione erogate nel solo 2016. Tutto questo per la formazione professionale di quasi 50 mila ragazzi italiani tra quelli in obbligo formativo (14-18 anni) e quelli di età compresa fra i 18 e i 29 anni.

I dati sono stati presentati durante il 50° Incontro nazionale di studi delle Acli che si sta svolgendo in questi giorni a Napoli e che ha come tema centrale i giovani e il lavoro. In riferimento a questo tema, le Acli hanno anche presentato un piano strategico articolato in sei punti: investire nella formazione professionale, consolidare e diffondere l'infrastruttura formativa, innovare le qualifiche e i diplomi, sviluppare il sistema terziario professionalizzante (Its) e, infine, investire in un sistema accogliente di formazione professionale.

I dati sono stati presentati durante il 50° Incontro nazionale di studi delle Acli che si sta svolgendo in questi giorni a Napoli e che ha come tema centrale i giovani e il lavoro. In riferimento a questo tema, le Acli hanno anche presentato un piano strategico articolato in sei punti: investire nella formazione professionale, consolidare e diffondere l'infrastruttura formativa, innovare le qualifiche e i diplomi, sviluppare il sistema terziario professionalizzante (Its) e, infine, investire in un sistema accogliente di formazione professionale.

Roberto Rossini, presidente nazionale delle Acli, ha affermato che "ci sono due importanti motivi dietro la scelta di dedicare questo incontro al lavoro giovanile: innanzitutto i giovani sono i più coinvolti dai cambiamenti del mercato del lavoro". Tra di loro, però, "c'è una sacca consistente di giovani scoraggiati che non studiano e non lavorano. Ci dobbiamo chiedere quali sono le loro prospettive. Per quanto sia importante e giusto cercare di garantire un minimo pensionistico di 650 euro ai giovani con un minimo di contributi, bisogna pensare anzitutto al primo desiderio delle nuove generazioni: trovare un lavoro oggi per vivere la propria vita, coltivare i propri sogni. Ai nostri ragazzi non interessa molto sapere che un giorno, lontano, potranno godere di un minimo vitale. Oggi serve un buon sistema educativo e delle serie politiche attive del lavoro".

"Anche in vista della prossima legge di bilancio – ha aggiunto Paola Vacchina, responsabile nazionale centro studi e ricerche Acli, a margine dell'incontro – chiediamo al Governo il rafforzamento e la diffusione della formazione iniziale e il consolidamento del sistema duale (imparare lavorando, attraverso contratti di apprendistato formativo). Chiediamo inoltre di innovare e ampliare il repertorio delle qualifiche e dei diplomi professionali, estendendo la formazione terziaria non accademica (Its) e dando a tutti giovani che lo desiderano la possibilità di accedervi”.

 

c.s.