Politica - 06 ottobre 2017, 18:01

Stalking, proscioglimento mediante risarcimento pecuniario. Pastorino: "Pd sconcertante, solo ora si accorge dell'abnormità giuridica che ha approvato"

Lo dice il consigliere regionale di Rete a Sinistra/LiberaMente Liguria Gianni Pastorino

È di ieri la notizia della prima condanna per stalking risolta con un risarcimento pecuniario: 1500 Euro appena, peraltro non richiesti né voluti (né incassati, ovviamente) dalla vittima.

Il punto di vista di Rete a Sinistra/LiberaMente Liguria: "Il “non luogo a procedere” comprato con 4 spiccioli: è accaduto quello che tutti avevano previsto. Altro che allarmismo, altro che “fake news”, come accusava il governo l’estate scorsa: il reato di stalking può davvero essere estinto pagando una “multa”, definita ipocritamente “condotta riparatoria” – dichiara il consigliere regionale Gianni Pastorino -. Imputato prosciolto e annullamento delle misure cautelari: quindi potrebbe benissimo reiterare gli stessi comportamenti come se nulla fosse accaduto. Il ministro Orlando aveva promesso correttivi, ma nulla è successo da agosto ad oggi. Non si possono scrivere cattive leggi e poi confidare nel buon senso dei giudici, sperando che non le applichino».

«Ma ancora più sconcertanti sono le dichiarazioni odierne del presidente del PD Orfini, che adesso ammette: “bisogna migliorare la legge”. Bene, ma lui dov’era quando i deputati del suo partito riuscivano ad approvare une delle più assurde operazioni giuridiche degli ultimi anni, cioè inserire lo stalking in una logica di giustizia riparativa? – si interroga Pastorino -. Di fronte a deragliamenti di questa levatura, mi piacerebbe pensare che ci siano consiglieri regionali PD che oltre a enfatizzare i risultati del governo siano anche in grado di valutarne gli errori. Errori come questa abnormità giuridica da poco entrata in vigore».

«La verità, da noi denunciata da subito, è che questa norma passa sopra la testa delle donne, offendendole e umiliandole. Se è pur vero che il reato di stalking non è riferibile soltanto a uomini, è pur vero che la stragrande maggioranza dei casi e la maggiore gravità dei comportamenti siano addebitabili a uomini (77,56% dei casi – dato Eurispes 2014) – conclude Pastorino -. Al di là degli appelli, prima di Orlando e oggi di Orfini, sarebbe necessario la maggioranza al governo presentasse immediatamente dei correttivi sostanziali per la norma, decidendo la strada più celere per approvare tali mutamenti prima di trovarsi davanti a proscioglimenti più eclatanti di quello appena registrato». 

c.s.