Solidarietà - 29 novembre 2017, 10:20

Soccorsa una faina investita ad Alpicella

Con le cure si sta riprendendo

Una faina è stata soccorsa dai volontari della Protezione Animali savonese sopra Alpicella  in zona parco del Beigua; probabilmente era stata investita da un’auto mentre attraversava la strada di notte ma con le cure si sta riprendendo e si spera di poterla salvare e riportare nel suo ambiente a guarigione avvenuta.

Il mese scorso era toccato ad un giovane assiolo, poi deceduto malgrado le cure; inevitabile la polemica e la rabbia dei volontari dell’Enpa contro la direzione del parco, che trascura le necessità della fauna selvatica che pur dovrebbe tutelare; un comportamento identico viene tenuto dal Comune di Bergeggi, gestore dell’omonima area marina e terrestre e dalle altre aree protette della provincia (Gallinara, Adelasia, Piana Crixia, Bric Tana, Rio Torsero), anch’esse gestite dai comuni in cui si trovano.

Particolarmente impegnativi, sia economicamente che di tempo, i recuperi nel parco del Beigua; per arrivare e tornare dalla zona, i volontari dell’Enpa devono percorrere decine di chilometri in auto, a cui poi vanno aggiunte le spese per le cure, la riabilitazione e la liberazione, spesso decisamente alte; come quelle di diverse centinaia di euro anni addietro per un biancone, simbolo del parco del Beigua ed oggetto di manifestazioni e convegni ma, vergognosamente, senza alcuna “mutua”.

La faina ha abitudini notturne ed è onnivora ma va ghiotta di miele e di uova; si ciba anche di frutti e bacche ma la sua dieta è essenzialmente a base di carne, che si procura cacciando uccelli ma soprattutto ratti e fagiani, che aggredisce ed uccide con un morso alla gola; sbagliata la credenza popolare che si nutra solo del loro sangue mentre non è ancora spiegata l’abitudine di uccidere tutte le galline che trova nei pollai in cui si introduce. Ha una lunga gestazione, otto mesi dopo i quali nascono da uno a quattro cuccioli e può vivere fino a dieci anni.

cs