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Politica | 12 aprile 2018, 10:33

Centri salute, M5S: "Revisione contrattualistica deve garantire tagli agli sprechi, efficienza e presidio sul territorio"

Il consigliere Melis ha fatto visita in questi giorni ad alcuni centri salute del savonese insieme a Davide Badano del M5S Finale Ligure

Centri salute, M5S: "Revisione contrattualistica deve garantire tagli agli sprechi, efficienza e presidio sul territorio"

 

Il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Melis, ha fatto visita in questi giorni ad alcuni centri salute del savonese insieme a Davide Badano (M5S Finale Ligure). È stata l’occasione per vedere dall’interno come operano queste strutture, in un momento in cui la politica regionale sta ridiscutendo la normativa che regola i centri salute in Liguria. E il tema è stato al centro anche dell’incontro di oggi tra il consigliere Melis e il direttore generale della Asl 2 Eugenio Porfido.

“Abbiamo avuto modo di conoscere una realtà molto attiva e presente sul territorio, sia come ambulatorio congiunto tra i medici di famiglia sia come servizi Cupa alla cittadinanza e piccoli interventi alternativi ai codici bianchi che possono permettere di drenare gli accessi al pronto soccorso – osserva Melis – È necessario, tuttavia, fissare delle regole d’ingaggio chiare, trattandosi a tutti gli effetti di soggetti a vario titolo privati a cui sono stati affidati da ASL diverse attività senza alcuna selezione di evidenza pubblica e con pochi controlli, aspetto per il quale è necessario si faccia la dovuta chiarezza, visto trattasi di soldi pubblici.”

“Le criticità non mancano – spiega il consigliere regionale M5S – La prima riguarda proprio la formula di pagamento delle prestazioni, sin qui avvenuta in modo forfettario: in questo caso è difficile distinguere, e di conseguenza premiare, chi lavora bene da chi lo fa meno e non fornisce valore aggiunto alla nostra sanità. In secondo luogo, esistono forti perplessità sulla continuità assistenziale al sabato e alla domenica, non tanto per il servizio reso quanto perche non risulta prevista né dai Livelli essenziali di assistenza nazionali né dai Lea aggiuntivi indicati dalla Regione. Su questo aspetto è necessario fare molta attenzione, a quale titolo ASL dovrebbe riconoscere una cifra per una attività non codificata da Regione? Questo è un aspetto che deve dirimere l'assessore Viale: che senso ha, ad esempio, un centro salute a poche centinaia di metri dal pronto soccorso di un ospedale, mentre altre zone restano a tutt’oggi scoperte e prive di un presidio sanitario integrativo? Non possono esistere cittadini di serie a e cittadini di serie b, specie quando si parla di salute, nel rispetto di quanto sancito dalla Costituzione. Se l'Assessore vuole intervenire lo faccia per tutti i cittadini della Regione e apriamo un dibattito all'estensione della continuità assistenziale regolata da livelli essenziali di assistenza aggiuntivi rispetto agli attuali.”

“Questi sono gli elementi da mettere al centro in vista di una revisione della contrattualistica del settore, nell’ottica della riduzione degli sprechi e di un servizio efficiente, capillare e davvero utile alla cittadinanza” conclude Melis.

 

c.s.

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