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Eventi | 18 luglio 2018, 09:39

Finale, 'Un libro per l'estate': proseguono gli incontri con l'autore

Di seguito il programma

Finale, 'Un libro per l'estate': proseguono gli incontri con l'autore

Giovedi’ 19 Luglio, Piazzale Buraggi, Armando D’amaro Presenta La Seconda Indagine Del Commissario Boccadoro - Fratelli Frilli Editori. Conduce Marzia Ponso.

Genova, novembre 1939: un violento scirocco spinge i marosi a infrangersi con rabbia sulla foce del Bisagno, mentre minacciosi nuvoloni carichi di pioggia opprimono sia il sole, basso e morente, che l’umore di Francesco Boccadoro. I regi decreti ‘razziali’, che da più di un anno si stanno susseguendo, continuano a produrre i loro squallidi frutti, anche se in città alcuni volenterosi si attivano per limitarne le conseguenze. Mentre cerca di passare qualche momento sereno in famiglia, il commissario viene avvisato del ritrovamento di un cadavere rimasto appeso sotto il ponte di Sant’Agata, che scavalca il torrente - ruggente e gonfio di fango - poi costretto sotto la copertura da poco terminata.

Ma le indagini per determinare chi abbia accoltellato la donna sono ostacolate dallo stesso Questore che, volendo tutelare il buon nome di un medico amico di tanti gerarchi, pretenderebbe che si punti il dito sul colpevole ideale, un giovane ‘sovversivo’. Boccadoro riesce a superare l’ostacolo ricorrendo ad una vecchia conoscenza e prosegue caparbiamente nel suo lavoro, mentre il Bisagno esonda provocando notevoli danni specie al Borgo degli Incrociati, dove un testimone… Appassionante seguito di Nero Dominante, anche in questo romanzo – frutto di inventiva letteraria ma supportato da ricerche storiche - l’autore fa interagire personaggi reali e di invenzione su uno sfondo dettagliatamente ricostruito per situazioni, ideologie e, soprattutto, umanità…La moglie e i figli del commissario ci regalano infatti pagine ricche di godibilissimi momenti privati a bilanciare morte e degrado in un paese che sta scivolando nel baratro.

Armando d’Amaro, nato a Genova nel 1956, vive a Calice Ligure. Dopo studi classici e laurea in giurisprudenza ha praticato attività forense ed accademica, abbandonate per dedicarsi alla scrittura noir ed alla critica d’arte moderna. Per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato Delitto ai Parchi (2007), La Controbanda (2007; 2016 in Italia Noir per Repubblica-l’Espresso), La farfalla dalle ali rosse (2008), Liberaci dal male (2010, col criminologo Marco Lagazzi), Il testamento della Signora Gaetani (2014), La mesata (2016), Nero Dominante (2017) ed ha curato le antologie Incantevoli stronze (2008), Donne, storie al femminile (2009) e Una finestra sul noir (2017); altri racconti sono usciti in raccolte per altri editori o su riviste; il suo monologo Atlassib è rappresentato con successo a teatro; numerosi i testi scritti per artisti, tradotti anche in inglese e russo.

Venerdi’ 20 Luglio, Piazzale Buraggi, Francesca Genti Presenta La Poesia E’ Un Unicorno - Mondadori Editore Con Reading Poetico Da Anche La Sofferenza Ha La Sua Data Di Scadenza - Harper Collins Editore La Poesia E' Un Unicorno.

Come l’unicorno, animale mitologico piccolo ma invincibile, la poesia è dotata di poteri magici. Ci fa piangere e ridere, ci fa stupire e volare. La si trova ovunque, soprattutto quando e dove non te l’aspetti: sui muri dei bagni della stazione Termini, in bocca al venditore di olive taggiasche del mercato rionale, nel circolo della bocciofila. Nonostante i molti pregiudizi che la vogliono polverosa e antica, talvolta oscura e incomprensibile, la poesia è viva, e anarchica. Non sempre è come uno se la immagina, e spesso fa arrabbiare, mette in crisi, turba, provoca. È amata dalle donne e dagli uomini, dai giovani e dai vecchi. La invocano poeti raffinati, giornalisti di cronaca rosa e nera, ragazzini in scimmia ormonale, aspiranti suicidi.

Centrale o marginale nell’intera storia dell’umanità, non ha mai smesso di trasformare il presente, di fare apparire nel mondo cose che prima non c’erano, di anticipare e svelare il futuro rendendo concreto l’indicibile. Insomma, di cambiare il nostro sguardo. Tutti ne parlano, pohi la riconoscono. Si offre e si nega, ed è spesso vittima di enormi fraintendimenti, ma un fatto è certo: quando se ne è toccati qualcosa in noi muta per sempre. Questo libro ci indica dove cercarla, come riconoscerla, e i tanti modi per usarla: per conquistare la propria bella (lirica amorosa) o protestare contro i potenti (poesia civile), per celebrare il proprio ombelico (lirica) o fare divertire un bambino (filastrocca), per mandare a monte un matrimonio sbagliato (invettiva) o cantare l’universo (laude). Rendendo però sempre le nostre vite più ricche, più sensate, più profonde. ANCHE LA SOFFERENZA HA LA SUA DATA DI SCADENZA - HARPER COLLINS EDITORE

“Una raccolta di folgoranti istantanee sul variopinto e volubile mondo femminile. Perché la donna, a qualsiasi età, è in costante mutamento emotivo e ha tante cose da raccontare: dai sentimenti travolgenti e contrastanti alle passioni irrefrenabili e consolatorie, dai desideri di realizzazione personale e professionale ai pensieri che si aggrovigliano nella mente e cercano una via d’uscita (che non sempre trovano…). E Francesca Genti – poetessa dalla penna pungente, curiosa e divertente – adora osservare le donne che incontra ogni giorno e trasformarle in poesie. Un percorso originale, dolce e amaro, e umorale come le sue protagoniste, da leggere saltando da una pagina all’altra in cerca di piccole verità che fanno sorridere e riflettere.” (Dalla presentazione in copertina)

“Questo libro testimonia un lavoro lungo vent’anni e raccoglie testi dai miei precedenti libri e testi inediti. I libri da cui sono tratte alcune poesie sono Bimba Urbana, Il vero amore non ha le nocciole, Poesie d’amore per ragazze kamikaze, L’arancione mi ha salvato dalla malinconia. La poesia Preghiere del posto del mondo è stata pubblicate nell’antologia Ma il mondo, non era di tutti? (Marcos y Marcos, 2016). La poesia Il mio bambino è stato pubblicata con le illustrazioni di Manuela Dago per Sartoria Utopia nel 2016 e nell’antologia Poeti in classe (Italic Pequod, 2017). La poesia Lettera di referenze è stata estrapolata da un dialogo via Facebook tra me e l’amico Giuseppe Rizza, che ringrazio.” (Dalla nota dell’autrice)

Francesca Genti è nata a Torino e vive a Milano.Ha pubblicato diverse raccolte di poesie, tra cui Poesie d’amore per ragazze kamikaze e Anche la sofferenza ha la sua data di scadenza. È una Tagesmutter e ha una piccola casa editrice, che si chiama Sartoria Utopia, dove confeziona a mano tirature limitate.

Sabato 21 Luglio, Piazzale Buraggi, Gastone Breccia Presenta La Fatica Piu’ Bella. Perche’ Correre Cambia La Vita Editori Laterza - Conduce Salvatore Finocchiaro

«È il momento di avere pazienza e di non fare errori. È il momento di cercare la nostra corsa perfetta, quella che abbiamo costruito giorno per giorno, espressione del nostro personale equilibrio tra sforzo e durata, tra velocità e resistenza. Se ci siamo allenati con la testa, oltre che con le gambe, ormai la conosciamo bene, è diventata una vecchia amica. Siamo nelle condizioni migliori per metterla in pratica: non dobbiamo spingere troppo – anzi, dobbiamo controllare la velocità – e possiamo concentrarci sull’efficienza. Eccola, la nostra corsa perfetta!»

La corsa sulle lunghe distanze è una disciplina dura. Richiede costanza, capacità di sopportare la fatica e superare soglie di sofferenza a cui la nostra vita sedentaria non ci prepara. Ma è l’attività più naturale che sia possibile praticare; un’attività nella quale milioni di anni di evoluzione della specie ci hanno reso imbattibili. E, soprattutto, la corsa ci rende felici. Non soltanto più magri e forti, più sani e soddisfatti: riesce a toccare qualcosa di misterioso, che ci avvicina alla nostra natura più profonda e ci fa sentire liberi.Se l’uomo è un perfect runner, la maratona è la distanza perfetta. Rappresenta infatti il giusto compromesso tra resistenza ed efficienza: mette alla prova la capacità fisica e mentale di ‘tenere duro’, ma consente di esprimere un gesto atletico efficace, limpido, ‘bello’.Può essere un’avventura splendida o fallimentare; può lasciare stanchi e felici, o frastornati, svuotati e delusi. Non tutto dipende dal risultato. Come insegnano i filosofi orientali, la strada è più importante del traguardo, ed è il cammino a dare un senso alla meta.

Gastone Breccia è ricercatore di Civiltà bizantina presso l’Università degli Studi di Pavia. Negli ultimi anni si è dedicato alla ricerca in campo storico-militare anche al di fuori dell’ambito della bizantinistica. Esperto di teoria militare, di guerriglia e controguerriglia, ha condotto ricerche sul campo in Afghanistan (2011) e Kurdistan (Iraq e Siria, 2015). È membro del direttivo della Società Italiana di Storia Militare (SISM) e collaboratore fisso della rivista “Focus Wars”. Tra le sue più recenti pubblicazioni: I figli di Marte. L’arte della guerra a Roma antica (Mondadori 2012); L’arte della guerriglia (Il Mulino 2013); La tomba degli imperi (Mondadori 2013); Le guerre afgane (Il Mulino 2014); Nei secoli fedele. Le battaglie dei Carabinieri 1814-2014 (Mondadori 2014); 1915. L’Italia va in trincea (Il Mulino 2015); Guerra all’Isis. Diario dal fronte curdo (Il Mulino 2016). 

Domenica 22 Luglio, Piazzale Buraggi, Farian Sabahi Presenta Non Legare Il Cuore. La Mia Storia Persiana. Tra Due Paesi E Tre Religioni - Solferino Editore Conduce Luca Ferrua.

Il genero iraniano si concede un caffè e la suocera piemontese ne approfitta per prendere la neonata, salire nella cappella al primo piano della clinica e farla battezzare all'insaputa dei genitori. È l'evento che segna la vita di Farian, figlia di uno dei primi matrimoni misti degli anni Sessanta. Dalle sponde del Tanaro alle rive del Mar Caspio, dai monti Elborz alle colline del Monferrato, Farian cammina su un filo teso tra Oriente e Occidente, scoprendosi discendente dal Profeta Maometto secondo la tradizione sciita, sentendosi bollare come «bastarda» dal professore di religione. Sempre straniera, nomade. Sarà la nascita del figlio Atesh a innescare le domande cruciali sulla fede: per lui, e per se stessa. Così, Farian parte per un viaggio nella memoria e ci porta con sé. Sono mille i colori di questo racconto che intercala lessico persiano e dialetto piemontese, tessendo l'ordito e la trama di una vita che unisce Paesi ed epoche all'apparenza inconciliabili: dall'Italia degli anni di piombo all'Iran della Rivoluzione di Khomeini, e a ritroso nel regno dello scià e nell'Azerbaigian travolto dall'Armata rossa. Quale religione, quale pensiero filosofico, quale appartenenza può comporre le differenze? Forse la libertà che Farian ha fatto sua fin da piccola, in famiglia e con la docente di filosofia del liceo. Una libertà morale e spirituale difesa a oltranza, che trova espressione nel sufismo ma non abita nei dogmi di una confessione.

Farian Sabahi nasce ad Alessandria nel 1967. È autrice dei saggi Storia dell’Iran e Storia dello Yemen, dei reportage Un’estate a Teheran e Islam: l’identità inquieta dell’Europa, del reading teatrale Noi donne di Teheran e del libro-intervista Il mio esilio con il Nobel per la pace Shirin Ebadi. Ha realizzato cortometraggi come I bambini di Teheran che racconta le vicende degli ebrei polacchi deportati in Siberia nel 1939 e giunti in Iran come rifugiati. Insegna Relazioni internazionali del Medio Oriente presso l’Università della Valle d’Aosta. Giornalista professionista, scrive per il «Corriere della Sera», «Io Donna» e «il manifesto». Nel 2010 è stata insignita del Premio Amalfi sezione Mediterraneo, nel 2011 ha ricevuto il Premio Torino Libera intitolato a Valdo Fusi, e nel 2016 il Premio giornalistico «Con gli occhi di una donna».

Ingresso libero. 

c.s.

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