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Al Direttore | 23 agosto 2018, 10:16

Antica Fiera del Bestiame a Carcare, la lettera aperta di una animalista

"Questo ingente impiego di risorse umane, strumentali e finanziarie per un evento mortifero fa riflettere"

Antica Fiera del Bestiame a Carcare, la lettera aperta di una animalista

 

Gentili signore e signori,

ho appreso dai mezzi di informazione https://anticafieradelbestiame.com/ che dal 24 al 26 Agosto a Carcare (SV) si svolgerà l’Antica Fiera del Bestiame, un appuntamento che vanta il sostegno dei partners istituzionali Comune di Carcare, Regione Liguria, Ministero Politiche Agricole, Camera di Commercio Riviere di Liguria; di quelli patrocinatori Provincia di Savona, Provincia di Alessandria, Provincia di Cuneo; delle associazioni di categoria Confcommercio, A.R.A., A.N.A.BO.RA.PI., Coldiretti, C.I.A., COALVI che fanno dello sfruttamento animale lo scopo e il profitto della loro attività; delle associazioni collaboratrici A.V.I.S., Pro loco Carcare, Croce Bianca Carcare, Protezione Civile Carcare, Associazione Nazionale Alpini Carcare, Ambulanza Veterinarie Italia, Associazione Tartufai e Tartuficoltori Liguri; dei collaboratori promozionali Banco Azzoaglio, Cooperativa Allevatori Bestiame; dei media partners La Stampa, Il SecoloXIX, IVG.it, Savona news, Carta Bianca, L’Unione Monregalese.

«L’appuntamento annuale con l’Antica Fiera del Bestiame permette di valorizzare il patrimonio agricolo e zootecnico di un segmento economico, che (…) conta 4200 bovini prevalentemente di Razza Piemontese e 7600 ovicaprini. Grazie all’impegno degli allevatori e delle istituzioni, la finalità è quella di far conoscere, appunto attraverso lo strumento della fiera espositiva, le realtà aziendali presenti nella zona della Valle Bormida, e del Basso Piemonte, promuovendo il valore economico, etico e culturale che rappresentano per il territorio e per la sua qualificazione. Folclore, allevamento, filiera dei prodotti locali, radici,territorio, identità, progresso, laboratori, esposizione macchine per l’agricoltura questi gli ingredienti della giornata dedicata alla valorizzazione del Bovino di Razza Piemontese. Ore 16.30 premiazione capi (…) “Il BOVINO APERITIVO” (…) consisterà nella preparazione di un aperitivo di accoglienza a tema con la rassegna, una sintesi enogastronomica tra bevande ed elaborazioni della carne bovina di razza piemontese. (…) “LA BATTUTA DI CARNE AL COLTELLO” (…) consisterà nella preparazione di un piatto a tema, secondo la ricetta preferita che preveda l’utilizzo di carne bovina di razza piemontese. (…)»

Questo ingente impiego di risorse umane, strumentali e finanziarie per un evento mortifero fa riflettere su quanto sia lunga la strada per far capire che lo sfruttamento degli animali è segno di una civiltà culturalmente arretrata fondata su un principio antropocentrico e specista che nel terzo millennio (meglio tardi che mai) inizia a dare segni di cedimento. Un animale non è un “aperitivo” e il suo corpo non si “elabora”: questo linguaggio denota una totale mancanza di empatia verso esseri senzienti con cui dovremmo condividere la vita, non trucidare per fare festa.

La fiera definita “moderna per tradizione” presenta mercato dei produttori, agriexpo, mercato dell’artigianato e dell’hobbistica, gara di ricerca del tartufo, i falò, processione del santo patrono ma soprattutto rassegna espositiva di bovini, ovini e caprini, legati, recintati, esposti come merce.

La parola stessa “bestiame”, come pollame, uccellame, selvaggina, indica una categoria merceologica che tende a uniformare una massa di animali da ridurre a cibo ma ogni animale è un individuo, essere senziente, unico nella sua personalità e nel suo pensiero che non dovrebbe essere esposto, tanto meno mangiato. L’ostinazione a portare avanti questo genere di fiere è indice di arretratezza culturale più che di attaccamento alla tradizione. Certi usi e costumi nei confronti degli animali dovrebbero essere abbandonati; tra questi vi è la conservazione della “razza pura” poiché in natura non esistono le razze pure che invece sono il frutto di una selezione operata dagli esseri umani nel tempo per soddisfare i propri interessi, siano essi ornamentali o economici.

«La Pro Loco di Carcare tiene viva la tradizione per i bambini a S. Giovanni del Monte, (…), il giorno del Santo Patrono la benedizione e giochi e merenda nel prato. ». La presenza di bambini rappresenta un aggravante poiché essi sono costretti a vedere animali detenuti in condizioni innaturali che presentano l’idea di dominio come qualcosa di naturale. Gli animali presenti alla fiera sono destinati alla macellazione ma in questi appuntamenti sono presentati sotto una luce diversa: il rapporto col pubblico che li accarezza e li fotografa crea attorno a loro un idillio mistificatorio che nasconde l’economia sanguinaria basata sul mattatoio.

Una fiera “antica” che coinvolge gli animali dovrebbe essere ricordata attraverso fotografie, cartoline, libri, articoli di giornali, racconti di persone anziane che l’hanno vista e organizzata in tempi in cui i diritti degli animali non erano oggetto di dibattito come lo sono oggi.

Cordiali saluti.

Paola Re

al direttore

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