Festa del sacrificio, l'Accademia Kronos: "Dove sono le associazioni animaliste?"

Si è appena conclusa la festa islamica del "Sacrificio".

affermano i rappresentanti dell' Accademia Kronos: "Siamo rimasti turbati dal silenzio assordante da parte di molti movimenti ambientalisti e animalisti, a parte una piccolissima minoranza, che sembrerebbe essersi “dimenticati” di questo incivile appuntamento di morte nei confronti degli animali.

Quello che Accademia Kronos si chiede e perché le autorità preposte alla tutela degli animali  non mettono in atto la legge e altre norme proprio contro il maltrattamento degli animali (lex 20 luglio 2004, n. 189  e successive disposizioni di legge) oggi esistenti, in particolare contro chi infligge un’inaudita sofferenza  agli agnelli in nome di antichi precetti religiosi.

Chi di noi italiani resisterebbe più di un attimo nell’incrociare lo sguardo atterrito e udire il fragile belato di un povero agnello a cui si sta per tagliare la gola, nonché assistere alla vista di questo povero animale che con la testa reclinata non può più respirare fino a soffocare nel proprio sangue? Lo spasmo prima della morte può durare diversi minuti, mentre attraverso lo stordimento l’ovino almeno non subirebbe mentalmente questa atrocità. I macellai mussulmani, però, ci dicono che l’animale deve essere “giustiziato” nel pieno delle proprie facoltà fisiche, così è scritto nel Corano. Ma la legislazione europea, nonché italiana, riconosce tutti gli animali come esseri sensienti, cioè capaci di provare sentimenti e dolore e, quindi, soggetti ad un minimo di rispetto. Su questo punto Accademia Kronos si batterà con ogni forza per dare dignità anche agli animali destinati non solo alla macellazione, ma soprattutto a quelli condannati ad una cruenta morte dettata da antichissime tradizioni pseudoculturali e religiose.

Accademia Kronos, a nome di tutte le persone sensibili, ha invitato l’attuale nuovo Governo a porre fine a questa medioevale, anacronistica e crudele mattanza nel nostro Paese. Questo vale, non solo per gli agnelli sacrificati, ma contro tutte le persone che provocano inutili e crudeli sofferenze agli animali come, ad esempio, gettare nell’acqua bollente aragoste e astici ancora vivi. Il nostro impegno non si limita all’Italia, ma anche all’estero in particolare verso i cosiddetti Paesi civili come il Giappone e la Danimarca dove, nel primo caso, si continua la caccia alle balene camuffando tale criminale operazione come studio scientifico e nel secondo caso ad una anacronistica e illogica tradizione vichinga che prevede la cruenta mattanza di innocui delfini.