Disoccupazione in gioco (d’azzardo)

Un’abitudine tutta italiana è purtroppo quella di fuggire dalla dura realtà rifugiando le proprie speranze nella ricerca del colpo risolutivo che sistemi la propria situazione.

Esiste una paradossale statistica che dimostra questa tendenza. In alcune zone d’Italia infatti si nota una stretta correlazione fra il tasso di disoccupazione e la propensione al gioco. L’aspetto più eclatante di tale statistica esemplificativa non è la propensione della % fra il reddito personale e la parte di questo reddito dedicata al gioco ma addirittura la spesa pro-capite per cittadino in valore assoluto.

Secondo le rilevazioni statistiche Lazio, Campania e Abruzzo sono le regioni in cui questo fenomeno appare essere più frequente. Parzialmente a sorpresa anche alcune province del centro Nord come Alessandria, Massa-Carrara e Pistoia compaiono in questa classifica tutt’altro che edificante.

Va anche sottolineato come in alcune zone d’Italia l’amore per il gioco faccia parte della tradizione ultracentenaria locale e sia del tutto indipendente da quanto sopra descritto, basti pensare alla smorfia Napoletana legata a doppio filo al gioco del lotto.

Recentemente il CEO di Casino21 si è espresso sul tema: “Va evidenziato che il gioco, finché rimane un sano divertimento ed è vissuto come uno svago, va considerato come una parte integrante della vita di ognuno; fondamentale è conoscere i propri limiti, non solo di spesa, per fare in modo che non possa trasformarsi in un serio problema”.