Incontro con il Senatore Francesco Bruzzone per Marco RACCA, ed i colleghi della LEGA per richiedere a gran voce una nuova Legge Nazionale sulla Caccia che sia al passo con i tempi: nel 1992 i Caprioli non mangiavano le vigne a Santo Stefano Belbo.
No ai rimedi surreali proposti da “pseudoambientalisti”: qualcuno ha proposto passerelle e ponti sulle strade per risolvere il problema dell’attraversamento dei cinghiali.
Concordo con il Senatore del mio Partito - afferma MARCO RACCA. Occorre mettere al centro della politica di contenimento le 570.000 doppiette, il settore vale l’1% di PIL e la legge è troppo restrittiva.
Il cacciatore non vuole distruggere la specie che è come il capitale sul quale maturano interessi (i nuovi capi) che è quello che si vuole prelevare
: nessuno vuole la distruzione della specie ovvero del “capitale”.
Voglio smascherare gli Ambientalisti da Salotto che poi sono contro la caccia dopo un pranzetto a base di cinghiale e polenta.
Per tali ragioni occorre più peso politico in Europa siamo “l’unico paese dell’Europa Mediterranea in cui la Beccaccia, secondo il nostro Ministero, a Ventimiglia fa il nido a Capodanno mentre a Mentone due mesi dopo”.
L’intervento è urgente: la Legge Nazionale Italiana è la più restrittiva d’Europa, la posizione politico-amministrativa in regioni rosse quali il Piemonte idem.
Ecco le mie proposte:
-diverse modalità di redazione del Calendario Venatorio, redatto senza limitarsi ed adagiarsi al parere - che peraltro è consultivo – dell’ISPRA: occorre più elasticità ed adattamento al contesto territoriale di riferimento ed al patrimonio faunistico venatorio ivi presente;
-diversa politica ambientale per i Parchi: si fanno e si mantengono solo se la gente li vuole e se portano benefici non facciamo di “tutta erba un parco”.
CONCLUDO E DICO:
-NO a restrizioni nei calendari venatori da parte delle Regioni;
-NO a burocrazia italiana che ci faccia fare brutte figure persino con i Burocrati Europei;
-SI a revisioni con nuovi KC e linee guida sui prelievi venatori.