Tiziana Cileto torna alla sua quotidianità di medico e di persona impegnata nel volontariato. Le chiediamo un’analisi di questa situazione.
La lista civica Per Finale si aspettava un risultato migliore: che cosa è andato storto?
“Non lo so. Siamo addirittura calati rispetto all’altra volta. Tanti fattori: la volta scorsa c’era una lista del Movimento 5 Stelle, potevamo sperare che stavolta alcuni voti dei cinquestelle andassero a noi. C’è stata una schiacciante vittoria della Lega alle Europee che avrebbe potuto apparentemente favorire il centrodestra. C’era la possibilità che il M5S, se si fosse alleato con la Lega, stravincesse come è avvenuto per il governo, insomma: c’erano veramente tante variabili di cui tenere conto. E invece? L’unica cosa che penso è che Finale, come tutta l’Italia, è una città un po’ ingessata, ferma tra abitudini e favoritismi. Il paletto davanti al garage per parcheggiare facilmente, il tombino pulito davanti a casa... Per l’italiano le idee sono una cosa, ma il suo giardino è un’altra. L’italiano non è pronto per la democrazia partecipativa, preferisce essere suddito e delegare qualcuno che faccia tutto per lui, per avere il lavoro fatto senza dover pensare. Per me è una concezione vecchia della politica”.
Varigotti sembrava un terreno impervio per tutti i candidati, invece si è rivelato vincente per Frascherelli. Quali aspetti hanno giocato?
“Varigotti aveva l’occasione per dimostrare che i varigottesi ‘sono diversi’ e invece si sono rivelati identici a quelli che loro odiano, quei finalesi che per loro sono la causa di tutti i mali. È la dimostrazione che Varigotti fa parte del Finalese. Spero che i soldi promessi in campagna elettorale da Toti arrivino, ma a questo punto ho qualche dubbio. Finale è tutt’una, da Varigotti a Olle, e tutta Finale in questo momento ha bisogno di aiuto e di sostegno”.
E ora?
“Io vado avanti. Ma faremo il cambio a metà mandato per dare spazio ai giovani, che ci credono e devono avere spazio: daremo loro la possibilità di osservare, imparare, dopodiché entrare in gioco e fare esperienza. Per quanto riguarda me personalmente non mi arrendo e non smetterò mai di credere in ciò in cui credo”.