A differenza di tanti altri Comuni, nei quali il primo consiglio comunale di insediamento ricopre soprattutto un duplice ruolo, da un lato “cerimoniale” e dall’altro burocratico (l’assegnazione dei vari ruoli e cariche), a Finale Ligure fin dalla prima seduta si è partiti subito in modo pienamente operativo.
E se già questo aspetto di per sé è particolare, il risvolto ancora più rilevante sta nel fatto che si è partiti approvando all’unanimità una proposta di un gruppo di minoranza, la lista Per Finale.
Il punto all’ordine del giorno recitava testualmente: “Definizione degli indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende e istituzioni”.
Più nello specifico, il punto 19 della “Carta di Avviso Pubblico (Codice Etico per la buona politica)” afferma: “L’amministratore deve effettuare le nomine presso enti, consorzi e società, con procedure di evidenza pubblica e - qualora queste richiedano competenze tecniche - a seguito di valutazione comparativa, condizionandole alla preliminare adesione dei soggetti da nominare al presente Codice. L’amministratore non può conferire nomine o incarichi a soggetti rinviati a giudizio o sottoposti a misure di prevenzione personale e patrimoniale per reati di corruzione, concussione, criminalità organizzata e mafiosa, traffico di sostanze stupefacenti voto di scambio e altri delitti contro l’ordine pubblico - ad eccezione degli articoli 414, n. 2 e 415 codice penale - estorsione, truffa, usura, riciclaggio, traffico illecito di rifiuti e altri gravi reati ambientali. Non possono altresì essere nominati o incaricati coloro che abbiano riportato una condanna penale, anche con la sola sentenza di primo grado, con una pena detentiva superiore ai due anni per delitti non colposi che, direttamente o indirettamente, ledono l’immagine e il decoro dell’ente. L’amministratore che procede a nomine di stretta natura fiduciaria, per le quali non vanno osservate le procedure di evidenza pubblica, deve fornire adeguata motivazione. In tali casi, l’amministratore, comunque, non può conferire incarichi a soggetti che siano familiari o affini entro il quarto grado di parentela, propri o di altri amministratori dell’ente. L’amministratore, ad eccezione di quelle previste dalla legge, si asterrà dall’effettuare nomine negli ultimi sei mesi del suo mandato e dovrà altresì vigilare sulla successiva adesione a tali disposizioni da parte dei soggetti nominati e, in caso riscontri violazioni, porre in essere tutte le iniziative necessarie al fine di assicurarne l’ottemperanza ovvero sanzionarne l’inadempimento, conformemente a quanto previsto dall’art. 22 del presente Codice”.
Commenta soddisfatta Tiziana Cileto, capogruppo della lista Per Finale: “Giunge così a compimento, con un voto unanime di maggioranza e minoranza, un iter che noi di Per Finale abbiamo fortemente voluto fin dal 2012 e che abbiamo intrapreso a partire dal 2015 con l’adozione di un Codice Etico”.