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Eventi | 02 agosto 2019, 14:52

De Bortoli e Cazzullo tra i prossimi protagonisti di "Parole ubikate in mare" ad Albissola Marina

Due libri collegati da un "fil rouge": si parla di ricostruzione, di rinascita, di riscossa... Ieri come oggi

De Bortoli e Cazzullo tra i prossimi protagonisti di "Parole ubikate in mare" ad Albissola Marina

Sabato 3 agosto, Ore 21,15 in Piazza della Concordia ad Albissola Marina (ingresso gratuito) per la rassegna "Parole ubikate in mare" incontro con il giornalista e scrittore Ferruccio De Bortoli e presentazione del libro “Ci salveremo. Appunti per una riscossa civica” (Garzanti)

Partecipa il giornalista Ferruccio Sansa.   

Questo libro è anche un viaggio nelle virtù spesso nascoste dell’Italia, perché una riscossa è possibile ma dipende da ognuno di noi. La deriva populista. Le colpe delle élite. Le virtù nascoste di un paese che può risorgere. Ci salveremo? O l’Italia rischia di precipitare in una nuova crisi finanziaria nel baratro della recessione?

Rispondendo a queste domande Ferruccio de Bortoli ci parla dei costi della folle deriva populista che stiamo vivendo e mette in luce le colpe e le ambiguità delle élite della classe dirigente dei media. Eppure il Paese è migliore dell’immagine che proietta il suo governo: ha un grande capitale sociale, un volontariato diffuso, tantissime eccellenze. Questo libro è anche un viaggio nelle virtù spesso nascoste dell’Italia, perché una riscossa è possibile ma dipende da ognuno di noi. Per riuscirci bisogna riscoprire un nuovo senso della legalità e avere un maggior rispetto dei beni comuni, ci vuole più educazione civica da riportare nelle scuole e più cultura scientifica, è necessario combattere per una vera parità di genere e per dare più spazio ai giovani in una società troppo vecchia e ripiegata su sé stessa. Il futuro va conquistato non temuto, e non dobbiamo mai perdere la memoria degli anni in cui eravamo più poveri e senza democrazia. Solo così ci salveremo. Nonostante tutto.

Mercoledì 14 agosto, prosegue la rassegna: incontro con il giornalista e scrittore Aldo Cazzullo e presentazione del libro “Giuro che non avrò più fame. L'Italia della Ricostruzione" (Mondadori)

Letture a cura dell’attore Giuseppe Benzo.   

Ora l'Italia è di nuovo un Paese da ricostruire. La lunga crisi ha fatto i danni di una guerra. Per questo dovremmo ritrovare l'energia e la fiducia in noi stessi di cui siamo stati capaci allora. «Anche oggi siamo un Paese da ricostruire. Vediamo come abbiamo fatto l'altra volta». Quel giuramento collettivo fu ripetuto da milioni di italiane e di italiani. Fu così che settant'anni fa venne ricostruito un Paese distrutto. Come scrive Aldo Cazzullo, «avevamo 16 milioni di mine inesplose nei campi. Oggi abbiamo in tasca 65 milioni di telefonini più di uno a testa, record mondiale. Solo un italiano su 50 possedeva un'automobile. Oggi sono 37 milioni oltre uno su due. Eppure eravamo più felici di adesso». Ora l'Italia è di nuovo un Paese da ricostruire. La lunga crisi ha fatto i danni di una guerra. Per questo dovremmo ritrovare l'energia e la fiducia in noi stessi di cui siamo stati capaci allora.

Cazzullo racconta l'anno-chiave della Ricostruzione, il 1948. Lo scontro del 18 aprile tra democristiani e comunisti. L'attentato a Togliatti e l'insurrezione che seguì. La vittoria al Tour di Bartali e l'era dei campioni poveri: Coppi e il Grande Torino cui restava un anno di vita. Le figure dei Ricostruttori, da Valletta a Mattei, da Olivetti a Einaudi. Il ruolo fondamentale delle donne, da Lina Merlin che si batte contro le case chiuse ad Anna Magnani che porta al cinema la vita vera. L'epoca della rivista: Wanda Osiris e Totò, Macario e Govi, il giovane Sordi e Nilla Pizzi.

Ma i veri protagonisti del libro sono le nostre madri e i nostri padri. La loro straordinaria capacità di lavorare e anche di tornare a ridere. Il racconto di un tempo in cui a Natale si regalavano i mandarini, ci si spostava in bicicletta, la sera si ascoltava tutti insieme la radio e intanto si faceva dell'Italia un Paese moderno.

Comunicato stampa

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