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Politica | 17 settembre 2019, 17:56

Renzi molla il Pd, i sindaci savonesi mantengono la linea dem, attendisti i renziani Vigliercio e Pasquali

Arboscello (Bergeggi), Giuliano (Vado), Tomatis (Albenga) e il deputato Vazio rimangono nel PD. Il segretario provinciale e la consigliere comunale non si sbilanciano

Renzi molla il Pd, i sindaci savonesi mantengono la linea dem, attendisti i renziani Vigliercio e Pasquali

Matteo Renzi ha annunciato ieri al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che non farà più parte del gruppo parlamentare del Pd ed è pronto a far nascere un nuovo partito.

L'ex premier, dopo un lungo tira e molla abbandona i dem per una frattura che lascia più di uno strascico, anche perchè probabilmente 30 suoi fedelissimi (20 alla Camera e 10 al Senato, numeri minimi indispensabili per poter formare da subito gruppi autonomi) lo seguiranno mollando il partito di Zingaretti.

Renzi ha rassicurato Conte che comunque continuerà ad appoggiare il Governo Pd/M5S (avrà all'interno due ministri, Teresa Bellanova, capo delegazione nel Governo e Elena Bonetti), una vera e propria frattura totale che lo ha visto scontrarsi con il ministro Dario Franceschini e ricevere il no dai sindaci di Bergamo Giorgio Gori e di Firenze Dario Nardella.

Se nel savonese i sindaci, Roberto Arboscello di Bergeggi, Monica Giuliano di Vado Ligure, Riccardo Tomatis di Albenga e il deputato Franco Vazio hanno deciso di rimanere all'interno del Partito Democratico, il segretario provinciale Giacomo Vigliercio e la capogruppo consigliare dem Barbara Pasquali attendono di conoscere sviluppi da Roma.

"Davvero dispiaciuto. Non vedo una sola ragione politica che giustifichi una scissione ora. Ritengo sia un grosso errore dividere il PD, specie in un momento in cui la sua forza è indispensabile per la nostra democrazia. Ma ormai la scelta di Renzi è chiara e noi dobbiamo pensare al futuro dei nostri cittadini, degli italiani. Basta parlare di liti e scissioni. Concentriamoci su quello che le persone ci chiedono a gran voce da troppo tempo. Lavoro, ambiente, imprese, scuola, investimenti, giovani e sostenibilità dovranno essere le parole chiave del futuro" spiega Arboscello.

"Ha scelto il momento meno adatto perchè non è questo il momento di dividersi, bisogna che ci sia un'accelerazione su una serie di temi, vogliamo un Governo stabile e una programmazione chiara, se ci sono ulteriori fratture si può solo indebolire la compagine. Non c'è nulla di scontato con l'alleanza con il M5S ma come sindaco mi aspetto un'azione più incisiva del Governo e dei ministri dello sviluppo economico e infrastrutture, rischiamo che si rallenti una serie di processi, per primo il casello di Bossarino. La sua fuoriuscita per me non è un'azione positiva e mi preoccupa anche se sosterrà il Governo. Si sposta l'attenzione sulle questioni partitiche e non sull'azione, è comprensibile che ci siano dubbi e perplessità ma dobbiamo consegnare al paese dei messaggi importanti e non delle manovre di partiti, ci sarà il tempo per quello. Sono preoccupata" continua Monica Giuliano.

Pragmatico invece il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis: "Credo che dividersi non sia mai una buona scelta. In questo momento noi siamo concentrati a lavorare sulla città e queste decisioni non devono incidere sui nostri programmi".

"Al momento si stanno formando i gruppi parlamentari, un nuovo soggetto politico non c’è ancora. Vedremo la declinazione sui territori. A me interessa un progetto politico alternativo a questa Giunta, che possa vincere alle prossime amministrative. Per me é importante la Città. Poi è nota a tutti la mia provenienza: nel 2012 a Verona all’inizio della campagna per le primarie di Renzi gli unici savonesi presenti eravamo Federico Berruti ed io" dice Barbara Pasquali.

Commenta l'onorevole Franco Vazio: "Non è un momento banale, uno di quelli che ti fai scivolare addosso. Comunque sia è una sofferenza. Con Matteo ho percorso un tratto entusiasmante della mia vita politica, non privo di errori, ma durante il quale ho avuto l’onore e la fortuna di sostenere scelte di governo importanti di cui andare fieri. Ora servono prudenza e saggezza. Decisioni politiche e sentimenti si intrecciano in queste ore. Anche questa volta, seppur con sofferenza, privilegio il 'Noi' e l'essere 'Comunità". 

"La politica è servizio, è pensiero e azione fondati su valori e storia. Ho grande rispetto delle donne e degli uomini con i quali ho concorso a fondare il Partito Democratico. Un quadro politico frammentato è per sua natura più debole. Sono fortemente convinto che una vera battaglia per creare opportunità e sconfiggere ingiustizie si possa condurre solo con un grande soggetto politico riformista, anche animato da sensibilità diverse, ma unito da obiettivi e valori comuni" prosegue Vazio

"Per queste ragioni non seguirò Matteo Renzi, per questi motivi raddoppierò forze e impegno al servizio della “nostra comunità”, del Partito Democratico. Ritenevo che avesse sbagliato chi negli anni scorsi se ne era andato e che quella “scissione” fosse stata una ferita dannosa. A caldo, anche questa scelta, che ovviamente rispetto, mi pare un errore..." conclude l'onorevole Vazio. 

Aggiungono Giuliano Arnaldi, Rosa Bellantoni, Davide Petrini e Giovanni Ragazzini: "Abbiamo chiesto al Consigliere Regionale Mauro Righello, Presidente della Assemblea Provinciale del nostro Partito, il Pd, di convocare con estrema urgenza una assemblea provinciale  di iscritti e simpatizzanti. Pensiamo che un momento cosi importante vada vissuto in modo condiviso iniziando cosi a praticare nei fatti quella discontinuità richiesta dal popolo delle Primarie. Mauro ha dichiarato di condivide questa richiesta che porrà quindi in essere, ed ha aggiunto di avere ricevuto oggi analoga richiesta dalla Segreteria Provinciale". 

Luciano Parodi

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