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Solidarietà | 30 ottobre 2019, 10:17

Savona, liberato il gabbiano reale ferito da una fucilata in via Turati

Guarito grazie alle cure dei volontari della Protezione Animali, l'uccello è stato liberato in una spiaggia tranquilla

Savona, liberato il gabbiano reale ferito da una fucilata in via Turati

Il gabbiano reale recuperato due settimane orsono dai volontari della Protezione Animali in via Turati a Savona, colpito da una fucilata, è stato liberato ieri.

Con le cure somministrategli la ferita, che appariva molto grave, si è rapidamente rimarginata ed il forte volatile si è ripreso velocemente e da alcuni giorni, nella gabbia curatoriale, ha cominciato a dare segni di nervosismo e palese desiderio di uscirne; così dopo l’ennesimo riscontro veterinario positivo, si è deciso di dargli la libertà in una spiaggia tranquilla, da dove è volato via con decisione ed eleganza.

Sono in crescita i casi di intolleranza verso questi animali, che stanno da molti anni diffondendosi sempre di più nei luoghi abitati, non solo della costa; e con la loro presenza cresce anche il numero di gabbiani che i volontari dell’Enpa sono chiamati a soccorrere perché feriti o in difficoltà, soprattutto dagli stabilimenti balneari durante l’’estate; da maggio a settembre l’associazione ne ha soccorsi in provincia oltre 600, con altissime spese di automezzi, carburante, mangimi e medicinali; un compito la cui organizzazione è assegnata per legge alla Regione Liguria (assessore competente Mai) che invece di attivare un servizio pubblico di recupero di tutta la fauna selvatica in difficoltà, si limita ad erogare all’Enpa, che volontariamente sopperisce al disinteresse della giunta Toti,  un contributo che copre meno della metà delle spese vive sostenute dall’associazione, che è un organismo privato e senza finanziamenti statali.

I gabbiani reali stanno da tempo colonizzando gli abitati dove trovano negli edifici comode “scogliere” dove fare il nido; cause dell’invasione sono i cambiamenti climatici che spingono sempre più a nord il loro areale, la pesca eccessiva che devasta la fauna marina che è il loro cibo naturale, l’uso primaverile ed estivo delle spiagge per la balneazione, che occupa i loro spazi di nidificazione ed una cattiva gestione delle discariche; per limitare in modo incruento la loro presenza Enpa propone da anni ai Comuni azioni preventive, che nessuno ha ancora preso in considerazione.

Comunicato stampa

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