Eventi - 10 novembre 2019, 12:45

"Antigone e Creonte", sabato 16 novembre al Liceo Chiabrera la presentazione dello spettacolo in scena il prossimo maggio

All'incontro interverranno la professoressa Lia Raffaella Cresci ed il regista Marco Ghilardi

Antigone ha visto i suoi fratelli, Eteocle e Polinice, divisi da una rivalità profonda e dal desiderio di governare da soli la città, uccidersi l’un l’altro: uno difendendo Tebe, l’altro attaccandola con gli stranieri argivi, per impossessarsene.

Ora re di Tebe è diventato Creonte il quale ha ordinato, che il cadavere del traditore Polinice rimanga insepolto, preda dei vermi e degli animali. Antigone, nata «non per condividere l’odio, ma l’amore» non accetta l’editto e si ribella. Onorando «giustamente» il fratello morto, Antigone compie però un atto «ingiusto», un «delitto sacro», andando volontariamente per questo incontro alla condanna e all’esclusione dalla comunità.

Non ha creduto che gli editti del re possano prevalere sulle «leggi non scritte ed incrollabili degli dei. Infatti queste non sono di oggi o di ieri, ma sempre vivono, e nessuno sa quando apparvero».

Nello scontro tra le ragioni di Creonte e quelle di Antigone, «sposa della pena», secondo Kirkegaard, sono state rappresentate la fratture insanabili che attraversano l’esistenza umana e le opposizioni non solo tra etica familare e sociale, ma anche quella tra uomo e donna, tra società e individuo, tra gli uomini e le divinità, tra la legge morale, le leggi della città e l’etica della relazione, tra innocenza e colpevolezza.

Antigone, una ragazza che ebbe il coraggio di opporsi alle leggi dello Stato ritenute ingiuste, rappresenta davvero una delle figure più incisive, complesse e intellettualmente coinvolgenti del mito tragico, perciò variamente interpretata e letta da filosofi, critici e poeti come Hegel, Kierkegaard, Heidegger, Ricoeur, Steiner, Holderlin, Brecht e tanti altri, che hanno ridato vita a tante e multiformi Antigoni, capaci tutte di parlare alla mente e alle coscienze dei contemporanei. Fino a casi di cronaca italiana abbastanza recenti, che hanno visto ancora evocata, a torto o a ragione, la figura della sfortunata figlia dello sfortunato Edipo.

Antigone la donna la legge il tiranno è il titolo dello spettacolo che quest’anno metteranno in scena i ragazzi del laboratorio teatrale I Coribanti del Liceo Chiabrera Martini di Savona, un’originale versione della tragedia di Sofocle a partire dalla traduzione del poeta Camillo Sbarbaro.

Lo spettacolo, che sarà portato sulla scena del teatro Chiabrera a maggio, viene presentato da una conferenza organizzata dal Prof. Pier Luigi Ferro, che vedrà la partecipazione della prof.ssa Lia Raffaella Cresci, già alunna del liceo savonese, e del regista dello spettacolo, Marco Ghelardi.

L'intervento della professoressa Cresci si intitolerà "Lo scontro tra ragioni assolute e ragioni parziali", mentre Ghelardi parlerà dello spettacolo dei ragazzi de "I Coribanti".

L'appuntamento è fissato per sabato 16 novembre alle 10 presso l'aula magna del Liceo Chiabrera.

Comunicato stampa