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Sanità | 02 dicembre 2019, 17:40

Consiglio straordinario sanità, Melis (M5S): "La sanità ligure di centro-destra dopo una legislatura è ferma al palo"

"Servono soluzioni concrete e non certo la ricerca ostinata di un processo di privatizzazione"

Consiglio straordinario sanità, Melis (M5S): "La sanità ligure di centro-destra dopo una legislatura è ferma al palo"

"Gli anni passano, ma i problemi restano: se a inizio mandato poteva essere corretto addossare la responsabilità a chi c'era prima, oggi questa scusa non regge più - dichiara il consigliere regionale Andrea Melis -. È oggettivamente impossibile affermare che la Sanità in Liguria sia migliorata. Siamo rimasti inascoltati e la prova è nelle carte: già due anni e mezzo fa avevamo posto l'accento su molte criticità, che ancora insistono negativamente sulla nostra Sanità rendendo il servizio manchevole".

"I grandi temi che sono stati i cavalli di battaglia della Lega in Liguria, come le privatizzazioni violente di interi ospedali pubblici, i nuovi ospedali da realizzare, come il Felettino a La Spezia o l'ospedale del Ponente agli Erzelli, piuttosto che l'ipotesi dell'ospedale unico nell'imperiese, la riduzione delle liste di attesa, il personale medico, le stabilizzazioni dei lavoratori OSS... tutti temi fermi al palo".

"Siamo invece 'riusciti' laddove non era virtuoso e auspicabile riuscire: si è scelto infatti di dar corso alla creazione di A.Li.Sa, la super ASL che in altre regioni o non esiste o, se esiste, avviene in virtù di una popolazione superiore alla nostra di 5 o 6 volte. Eppure, in Liguria la si è voluta a tutti i costi, nonostante fossero già presenti 5 ASL per circa 1,5 milioni di abitanti. Ne serviva davvero una sesta?".

"Venendo poi nello specifico alla situazione della provincia di Savona, abbiamo assistito alla ricerca ostinata di un processo di privatizzazione degli ospedali di Albenga e Cairo Montenotte, per i quali mai è stata proposta un'alternativa reale, un vero studio per renderli performanti senza regalarli al privato".

"Preoccupante, nel savonese, anche il quadro delle liste d'attesa: in ASL 2 infatti insistono le criticità che, permanendo, incidono sulle scelte del cittadino che, per accelerare l'iter, si trova spesso costretto ad andare a curarsi o fare visite altrove".

"Scorrendo i dati di settembre 2019 relativi a prestazioni di priorità D (prima visita, da eseguirsi entro 30 giorni, secondo i tempi di attesa prescritti dal Piano Regionale di Governo delle Liste di Attesa-PRGLA) abbiamo potuto evidenziare che: su 244 prestazioni ortopediche i tempi sono stati rispetti solo per il 35,7% dei casi; su 201 prestazioni cardiologiche, solo per il 47,8% è stato possibile rispettare i tempi; su 318 prestazioni dermatologiche, i tempi sono stati rispetti solo per il 49,4% dei casi; su 69 prestazioni pneumologiche, solo per il 44,9% dei casi è stato possibile rispettare i tempi; su n. 93 prestazioni fisiatriche, i tempi sono stati rispetti solo per il 54,8% dei casi; e ancora, su 25 prestazioni gastroenterologiche, solo per il 48% dei casi è stato possibile rispettare i tempi prescritti dal PRGLA".

"Se aggiungiamo a questi elementi l'assenza di vere politiche mirate al potenziamento della Sanità sul territorio, come le reti ambulatoriali o i consultori, che hanno lo scopo di ridurre realmente l'accesso agli ospedali e accompagnarne  l'uscita, il quadro è desolante e conferma che si deve e si può ripartire per una vera riforma della Sanità ligure, quella pubblica, dei cittadini".

Comunicato Stampa

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