Attualità - 05 gennaio 2020, 08:43

Finale, feste senza Luna Park? Gli itineranti ci pensano: "Alle condizioni di quest'anno costretti in futuro a non tornare"

Roberto Claudi, da anni sul lungomare finalese con le sue attrazioni, si fa portavoce della protesta: "Trattamento inadatto, con l'amministrazione nessun confronto"

Una parte di lungomare animata dalle luci delle attrazioni itineranti

"La mia famiglia sta pensando seriamente di non presentarsi più a Finale l'anno prossimo per il Luna Park durante le festività natalizie. E come noi tanti altri esercenti".

E' la presa di posizione di Roberto Claudi, proprietario con la sua famiglia da generazioni di attrazioni itineranti in tutto il nord Italia, e portavoce di chi, con la propria attività, ha scelto ancora una volta, forse l'ultima, di allietare il periodo invernale a Finale.

A riflettere sull'opportunità di non tornare per un'edizione 2020/21 del Luna Park sul Lungomare Migliorini sono infatti molti esercenti, trovatisi alle prese con alcune difficoltà: "Già lo scorso anno ci sono stati negati alcuni spazi per un certo periodo con la motivazione, da parte del Comune, di dover intervenire su alcune piante pericolanti. E su questo non voglio assolutamente discutere. Quest'anno invece le problematiche da affrontare per noi sono state parecchie, per le quali abbiamo anche sborsato di tasca nostra".

Spiega meglio Claudi: "Partiamo dal fatto che gli spazi destinati alle giostre si sono ristretti, portando alla rinuncia di alcune attrazioni uniche nel loro genere come la 'Nave dei Pirati'. Perdere una giostra del genere per noi tutti è significato perdere un motivo di attrattiva, non solo per i clienti ma anche per gli altri itineranti".

Una questione di spazi aperti al pubblico, ma anche logistica: "In passato i nostri camper, non propriamente strutture comuni da viaggio ma abitazioni che necessitano di aree attrezzate, erano sparse sul territorio in particolare nella zona industriale. Quest'anno ci è stato detto che saremmo stati concentrati tutti in un'unica area, affianco al Palazzetto dello sport, un'idea della quale subito eravamo entusiasti. Ma già dai primi sopralluoghi era evidente come le condizioni del parcheggio non fossero idonee, per il tipo di terreno e per la mancanza di alcuni servizi come gli scarichi delle acque nere. Siamo una comunità, con persone anziane e bambini, ci siamo trovati in una situazione inadatta. Alcuni lavori li abbiamo eseguiti noi, di tasca nostra, per questo avevamo chiesto una proroga per rimanere nell'area ancora fino al termine della settimana fino al 12 gennaio in attesa di trovare un'altra area che ci potesse accogliere, perchè altrimenti vagare per noi non è possibile, ma non ci è stata concessa".

Infruttuosi i tentativi di mediazione con gli amministratori locali: "Ci è stato detto che non si voleva rovinare l'asfalto appena posizionato, per il resto non siamo riusciti ad avere un contatto diretto con il Comune, nonostante le nostre continue richieste. L'unico 'segno' di autorità presente è stato un vigile urbano, il quale ha potuto fare ben poco, e poi un successivo incontro con il comandante della polizia locale Eugenio Minuto. Con l'amministrazione invece non abbiamo avuto alcun confronto".

Conclude poi Roberto Claudi: "Per noi è una scelta che causa dispiacere. La mia famiglia passa circa due mesi l'anno a Finale da ormai cinquant'anni, ancora prima che nascessi io. Nel tempo si sono instaurati rapporti coi finalesi, la popolazione ci ha sempre accolto con piacere e ce lo ha dimostrato anche negli ultimi giorni attraverso i social non appena ho esposto pubblicamente i nostri problemi e le nostre intenzioni. Ma se si dovesse ripetere una situazione simile nel futuro, tornare a Finale non sarebbe in programma".

Domani arriva intanto l'Epifania, che tutte le feste si porta via. La speranza dei finalesi è che essa non porti con sé per lungo tempo anche le luci ed i suoni che da anni animano il lungomare finalese in inverno.

Mattia Pastorino