“Il giornalista racconta, narra, la vita. Per raccontare la vita bisogna ascoltarla, il giornalista deve inchinarsi di fronte alla realtà. Il giornalista che non mi piace corre il rischio di costruire direttamente la storia”.
Con queste parole il vescovo della diocesi di Savona-Noli Calogero Marino ha accolto i giornalisti invitati nella ricorrenza di San Francesco di Sales, festa a loro dedicata. Un auspicio che don Gero ha offerto ai cronisti locali presenti dopo un momento di preghiera.
“Ascoltare la vita per narrarla oppure costruire la storia per orientarla. Qualche volta il giornalismo di corte al servizio delle dittature faceva così. Una vita che si fa storia chiede l’attenzione al passato, l’orientamento verso il futuro, chiede la pazienza dell’ascolto, dell’attesa” ha continuato Don Gero.
Il Vescovo si è soffermato su una lettura scritta da Papa Francesco: “La realtà è più importante dell’idea. Esiste una tensione polare tra l’idea e la realtà. La realtà semplicemente è, l’idea si elabora. È pericoloso vivere nel regno della sola parola, dell’immagine, del sofisma” ha proseguito Calogero Marino.
Un pensiero del Vescovo si e soffermato sulla situazione della Diocesi savonese: “Il giudizio che dai appena arrivi in un posto è superficiale. In questi tre anni ho visto nella mia Diocesi delle energie che occorre far emergere, la voglia di prendere la parola a volte rimane sotto traccia. Posso dare una lettura più positiva rispetto al mio arrivo. Voglio bene alla gente della mia Diocesi, la crisi del mondo del lavoro però e il fatto che molti giovani che studiano al Campus vadano a studiare all’estero, rende difficile ripartire e vedere un futuro. Sono andato a Stella, a Varazze, nei giorni dopo l’alluvione e faceva impressione, tanti fatti che hanno chinato e ferito il territorio, ma c'è gente in gamba e pronte a rialzare la testa”.
Don Gero si è concentrato anche sul tema del movimento delle Sardine e di Fridays For Future, con i giovani che negli ultimi mesi stanno scendendo spesso e volentieri in piazza: “Una delle cose belle di questo paese, certo che ci possono essere strumentalizzazioni ma come in ogni cosa umana. È bello che ci sia la presa di parola dei giovani negli ultimi due anni e uno dei fatti rilevanti è proprio il fatto che siano adolescenti, non mi aspettavo questo loro protagonismo dentro una loro situazione terribile”.