La strada, nel comune di Quiliano, che dalla località Tecci sale fino a Cadibona e confluisce in località Torre nella statale 29 del Piemonte, attraversando boschi e campagne è, soprattutto la notte, una trappola di animali selvatici e domestici, che l’attraversano all’apparire delle luci dei mezzi di passaggio; sono spesso rospi, rane, ghiri e rettili ma anche volpi, caprioli, cuccioli di cinghiale, sprovveduti fagiani d’allevamento appena liberati per il ripopolamento venatorio, topi quercini, qualche gatto di colonia felina o di proprietà in passeggiata giornaliera.
L’allarme è della Protezione Animali savonese, che ha ricevuto la segnalazione di un automobilista che vi transita tutti i giorni, disperato per la frequenza dei ritrovamenti di animali piccoli e grandi, inesorabilmente schiacciati; e così, prima di recuperarli e smaltirli pietosamente, ne ha preso le foto e le ha consegnate all’Enpa, che le pubblica con l’appello agli automobilisti di andare piano e fare più attenzione.
L’associazione segnalerà la situazione al comune per chiedere l’apposizione della segnaletica stradale indicante l’attraversamento di animali selvatici e, nelle zone a maggior frequenza d’impatto, di catarifrangenti prismatici (che reindirizzano la luce dei fari inducendo gli animali a fermarsi); ciò anche sotto il profilo della sicurezza degli stessi guidatori.
Enpa ricorda però che l’articolo 189, comma 9 bis, del codice della strada prescrive che “L’utente della strada, in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, da cui derivi danno a uno o più animali d’affezione, da reddito o protetti, ha l’obbligo di fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subito il danno. Chiunque non ottempera agli obblighi di cui al periodo precedente è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 389,00 a euro 1.559,00. Le persone coinvolte in un incidente con danno a uno o più animali d’affezione, da reddito o protetti devono porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso. Chiunque non ottempera all’obbligo di cui al periodo precedente è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 78,00 a euro 311,00”.
Ma, come al solito in materia di tutela degli animali, gravemente inadempiente è la Regione Liguria, che malgrado i solleciti dell’Enpa non ha ancora organizzato un servizio pubblico h24 di soccorso; e così ad intervenire in provincia rimane solo la Protezione Animali, che è associazione privata di volontariato e con le proprie forze riesce faticosamente a garantire una reperibilità, ogni giorno, dalle 9 19; e che ha recuperato e curato nel 2019 oltre 3.000 animali selvatici, potendo contare soltanto su un contributo regionale assolutamente insufficiente che copre meno del 40% delle spese vive; ma che sollecita ancora una volta Toti e Mai (presidente ed assessore della giunta ligure) a farsi carico direttamente di questo civile obbligo di legge.