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Coldiretti Informa | 04 febbraio 2020, 11:34

Spostamento a monte ferrovia Finale-Andora, Coldiretti: "Da valutare l’impatto sulle imprese agricole"

"Per i commerci e le imprese locali sono necessarie maggiori cure e ammodernamenti alle infrastrutture già esistenti"

Spostamento a monte ferrovia Finale-Andora, Coldiretti: "Da valutare l’impatto sulle imprese agricole"

Togliere la Liguria dall’isolamento, partendo dalle strade e ferrovie: importante però ridurre al minimo i danni ambientali e paesaggistici, agevolando inoltre i commerci delle imprese locali in un’ottica di sviluppo regionale nella sua totalità.

È quanto commenta Coldiretti, a seguito della partecipazione in rappresentanza del mondo agricolo locale, all’audizione per lo spostamento a monte della ferrovia Finale – Andora, presso la IV Commissione Territorio ed Ambiente del Consiglio Regionale della Liguria.

Il raddoppio della linea ferroviaria Andora – Finale Ligure può avere un impatto positivo per l’economia generale regionale e per la popolazione residente, migliorando gli spostamenti in un momento in cui le vie di comunicazione in Liguria risultano essere problematiche, ma, allo stesso tempo, è indispensabile valutare l’impatto che tale progetto può avere sulle realtà agricole del territorio. Nello specifico è da evitare che intere imprese vengano letteralmente “inghiottite” dalla ferrovia e che di conseguenza ne risenta l’intero sistema produttivo locale. Tuttavia, allo stesso modo, per adeguarsi alle politiche commerciali e ambientali che alcuni paesi europei, come ad esempio l’Austria, hanno assunto sul traffico su gomma verso il nord Europa, è fondamentale che il nostro territorio si ristrutturi affinché le imprese possano raggiungere in maniera veloce i mercati europei e tra tutti quello tedesco, fondamentale per lo sviluppo del settore floricolo locale.

“Ammodernare e rendere più veloci gli spostamenti – affermano il Presidente di Coldiretti Savona Marcello Grenna e il Direttore Provinciale Antonio Ciotta - sono fattori importanti per il rilancio di alcuni nostri territori, soprattutto, vista la paralisi in cui si è trovata la Liguria negli ultimi periodi, e proprio per questo non può essere scartato, a priori, un progetto che preveda ciò. Tuttavia a nostro parere è indispensabile che venga individuata una soluzione che produca il minor impatto ambientale, che consumi meno suolo agricolo possibile, che arrechi meno danni economici alle imprese presenti ed, infine, che dia reali e nuove possibilità di commercio. Pertanto, la prima considerazione che mettiamo all’attenzione della Regione Liguria è di avere massima cura di salvaguardare le imprese agricole locali, e che il progetto possa essere un’adeguata risposta al bisogno di trasportare le merci non più solo su gomma ma su rotaia in modo, da dare vie alternative soprattutto al nostro comparto floricolo che trova nel commercio con l’estero una fonte di reddito indispensabile.”

Comunicato stampa

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