Ancora una volta il meraviglioso Finalese regala emozioni: è stata “catturata” in foto durante un momento di riposo una specie poco frequente in Italia, a dimostrazione che il Finalese sia uno dei luoghi di maggiore valore ed importanza naturalistica della Liguria come zona di passaggio degli uccelli migratori, insieme al Parco del Beigua.
Pierpaolo è un appassionato e competente birdwatcher e anche esperto di birdgardening, Laura invece è una naturalista e guida escursionistica che opera nel CEA (Centro di Educazione Ambientale) Finale Natura. La comune passione e amore per il Finalese li spinge a realizzare insieme in un terreno di loro proprietà una pozza d'acqua per attirare le innumerevoli specie ornitologiche stanziali o svernanti per poterli osservare e fotografare da un capanno mimetico. In prossimità della pozza realizzata con cura viene installata una fototrappola.
Passano i giorni e i visitatori della pozza iniziano a diventare sempre più frequenti attirati dalla preziosa acqua, ma proprio a fine Gennaio ecco che la loro curiosità instancabile, amore per la natura e tenacia viene premiata con una eccezionale nuova specie fotografata dalla foto trappola, intenta a "farsi un bagno" l'Aquila minore per la prima volta ripresa nel Finalese in pieno inverno.
L’aquila minore Hieraaetus pennatus (J. F. Gmelin, 1788) vive nel Sud Europa (soprattutto Spagna, Francia e Portogallo), Nord Africa (Marocco, Algeria e Tunisia) e Asia sud-occidentale. È una specie migratrice e sverna in Africa. In Italia, l’area di svernamento accertata con una certa regolarità è la Sicilia, dove l’inverno è breve e piuttosto mite, altrimenti compare con regolarità durante la migrazione autunnale e primaverile, avere testimonianza del suo passaggio in Liguria in pieno inverno pone una forte riflessione sugli ormai indiscutibili cambiamenti climatici.
Curiosità sul nome dato a questa specie ovvero Pennatus deriva dal latino e vuol dire «piumato», in riferimento alle zampe completamente piumate o «calzate».
L’Aquila minore ha uno stato di conservazione sfavorevole in Europa (SPEC 3: rara). In Italia risente della persecuzione diretta a cui i rapaci sono ancora sottoposti, come dimostrano i numerosi casi di abbattimento riportati dalla cronaca, ultimo nell’albenganese a novembre 2018.