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Solidarietà | 25 febbraio 2020, 10:56

Si conclude in un tripudio di musica, profumi e colori il programma "Welcomeship" di Yepp Albenga

Le testimonianze dei giovani partecipanti, ma anche del Comune, di Legacoop, della Cgil e di Jobel

Si conclude in un tripudio di musica, profumi e colori il programma "Welcomeship" di Yepp Albenga

Si è svolta nel pomeriggio di sabato scorso, presso il Centro Giovani Yepp Albenga, la cerimonia di chiusura del programma internazionale Welcomeship: un percorso che ha visto numerosi giovani, italiani e stranieri, impegnati a collaborare, all’interno della sede ingauna ma anche tra diversi centri Yepp in tutta Europa, nello sviluppo di un ipotetico progetto in grado di dare positive ricadute sul territorio sotto vari aspetti, da quello economico a quello sociale.

Welcomeship si articolava in vari step, che avevamo già preso in esame in QUESTO ARTICOLO (LINK).

L’evento, coordinato dal presidente di Yepp Albenga Diego Sgarlato e dal segretario Alessio Sgarlato, ha visto un susseguirsi di dibattiti volti ad esaminare i risultati conseguiti.

Ad aprire l’incontro è stata Camilla Vio, consigliere delegato alle politiche giovanili, che ha portato i saluti del sindaco e di tutta l’amministrazione comunale. Vio ha sottolineato l’importanza di Yepp per Albenga, esprimendo gratitudine per “questi cinque anni di cammino insieme molto intensi” e definendo l’associazione come “una grandissima risorsa, capace di dare risposte per un positivo futuro di inclusione sociale”.

È stata poi la volta di Roberto “Pucci” La Marca, di Legacoop, che ha spiegato come il progetto “Welcomeship” sia assimilabile all’idea di “Cooperativa di comunità”. Che cosa sono le cooperative di comunità? Sono realtà che nascono in genere in piccoli borghi e centri urbani, con il duplice obiettivo di preservarne la storia, le peculiarità e le eccellenze e, nel tempo stesso, di farle conoscere al mondo. Due esempi molto positivi di Cooperativa di Comunità in Liguria funzionano da tempo: una è la Cooperativa Olivicola di Arnasco, che raccoglie i produttori di olio, e l’altra, nata da un gruppo di ragazzi che non volevano abbandonare Mendatica, nell’Imperiese, ha visto rapidamente unirsi tutto il tessuto cittadino per promuovere questa località, con il rilancio del Parco Avventura e della sentieristica e con l’organizzazione di eventi, come la Festa della Cucina Bianca e la Festa della Transumanza, che ogni anno chiamano migliaia di visitatori.

Stefania Druetti, referente per le politiche di immigrazione di Cgil, ha sottolineato come Welcomeship aiuti ad uscire dallo stereotipo che vede gli stranieri “ingabbiati” in un ruolo sociale (marocchini ed egiziani tutti venditori di kebab, uomini dell’Est Europeo in campo edile, donne dell’Est Europa e dal Sud America come badanti, africani in agricoltura e così via). Queste “gabbie” sono quelle che inevitabilmente favoriscono il fiorire di fenomeni di sfruttamento, caporalato, discriminazione. Druetti ha raccontato la storia di una donna cubana, laureata in ingegneria alimentare, che da 15 anni a Savona fa la OSS, e di un giovane pakistano, programmatore di software, che in Italia vende kebab. Welcomeship ha dimostrato che si può uscire da questi stereotipi negativi.

Valeria Garassino e Melania Imparato, della Cooperativa Jobel, hanno illustrato l’impegno di questa realtà nella gestione di uno Sprar ad Albenga e di un CAS (Centro Accoglienza Straordinaria) in frazione Campochiesa, un percorso che si articola tra la produzione di documenti per i richiedenti asilo, corsi di italiano, corsi professionali e di formazione, tirocini, borse lavoro, conseguimento della patente di guida e molto altro. “Noi non facciamo integrazione ma inclusione. E da questo punto di vista Yepp ha fatto la differenza. Questi giovani ora sono consapevoli del luogo che li ospita, sono entrati nel tessuto sociale, hanno imparato la lingua, si sentono parte di qualcosa”, hanno concluso da Jobel.

Alberto Sgarlato, giornalista di Savonanews, ha testimoniato la positiva ricaduta anche in termini mediatici e di immagine dell’intero progetto.

Ma ovviamente la voce più importante è stata quella dei giovani che sono stati parte attiva del progetto: due ragazze provenienti da Londra e impegnate in Welcomeship London, con l’attenta traduzione simultanea di Barra (uno dei Trainer del progetto, che parla cinque lingue), hanno spiegato come tutto si sia svolto tra varie nazioni nel nome della collaborazione senza pregiudizi e hanno sottolineato la meravigliosa accoglienza avuta in Italia. “Una rete internazionale che potrà rendere l’Europa un posto migliore, oltre i confini dei vari paesi”, hanno concluso. Anche i giovani di Albenga hanno affrontato una trasferta all’estero: si sono recati a Berlino, dove hanno anche presentato un video didattico di loro produzione intitolato “How to train your trainers” (cioè “come formare i vostri formatori”).

Alla fine i trainer (in ordine alfabetico) Andrea, Barra e Diego e i partecipanti al progeto (in ordine alfabetico) Amadou, Elisa, Flavio, Ibra, Modu, Nicole, hanno riassunto nelle loro parole il messaggio di oltre 40 giovani di diverse comunità internazionali che hanno partecipato a Welcomeship, sottolineando come tutto ciò abbia creato in loro un senso di fiducia reciproca e di famiglia oltre l’amicizia.

La cerimonia si è conclusa con la consegna degli attestati “Youth Pass”, certificati riconosciuti a livello europeo di partecipazione al programma Erasmus +, che con un buffet multietnico ricco di pietanze da vari luoghi del mondo.

A. Sg.

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