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Attualità | 08 marzo 2020, 10:28

Auto in viaggio e assalto ai treni per raggiungere la Liguria nonostante le restrizioni: "Non si può più fare i furbi"

La Liguria, specialmente la Riviera di Ponente, è meta prioritaria per tanti turisti delle regioni settentrionali e possessori di seconde case

Auto in viaggio e assalto ai treni per raggiungere la Liguria nonostante le restrizioni: "Non si può più fare i furbi"

La notizia delle nuove disposizioni sulla chiusura della Lombardia ha spinto centinaia di persone, ieri sera, a salire sul primo treno per allontanarsi da Milano: una fuga dalla regione che s’è concentrata tra le 22 e mezzanotte, a ridosso delle indiscrezioni sul decreto che classificava l'intera Lombardia come zona a mobilità limitata.

Una moltitudine di gente ha preso d'assalto la Stazione centrale e quella di Porta Garibaldi partendo verso le regioni più a sud, moltissimi anche i lombardi, e non solo, che hanno preso l'auto per raggiungere le destinazioni abituali di vacanza. E la Liguria, specialmente la Riviera di Ponente (l'area savonese è quella più funestata dai numeri del contagio), è meta prioritaria per tanti turisti delle regioni settentrionali e possessori di seconde case che questa volta, in una seconda ondata rispetto a quella di fine febbraio, si apprestano a ritornare sulle sponde del Mar Ligure.

Il decreto firmato dal premier Conte ha imposto il divieto di spostamenti nei territori contagiati dal Covid-19: questa zona comprende, oltre alla Lombardia, 14 province in Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Marche: Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro-Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. Non è un "divieto assoluto", ha specificato Conte, "non si ferma tutto", non si bloccano treni e aerei: sarà possibile muoversi per comprovate esigenze lavorative o per emergenze e motivi di salute. Ma la polizia e le autorità potranno fermare i cittadini e chiedere loro perché si stiano spostando in territori dove la crescita dei casi di epidemia porta il governo a disporre misure altamente restrittive.

"Mi assumo la responsabilità politica delle decisioni che vengono prese in queste ore" ha aggiunto il premier che nella notte ha lanciato un nuovo appello alla "auto responsabilità": per fermare il contagio “non si può più fare i furbi” ha detto invitando i ragazzi a restare in casa a leggere e tutelare così la salute dei loro nonni.

Redazione

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