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Politica | 11 marzo 2020, 21:52

Coronavirus, l'Italia si ferma: chiuse tutte le attività commerciali e di vendita al dettaglio ad eccezione delle farmacie e dei negozi di alimentari

Il presidente del consiglio: "Ho fatto un patto con la mia coscienza: al primo posto ho messo la salute degli italiani"

Coronavirus, l'Italia si ferma: chiuse tutte le attività commerciali e di vendita al dettaglio ad eccezione delle farmacie e dei negozi di alimentari

L'annuncio è arrivato nella serata odierna tramite una diretta su Facebook da parte del premier Giuseppe Conte.

Per fronteggiare l'emergenza Coronavirus, l'Italia si ferma. E lo fa con la chiusura di tutte le attività commerciali e di vendita al dettaglio ad eccezione delle farmacie e dei negozi di alimentari.  

"Ho fatto un patto con la mia coscienza: al primo posto ho messo la salute degli italiani - ha commentato il presidente Conte - Nelle scelte assunte fin qui abbiamo tenuto conto di tutti gli interessi, le parti e i valori in gioco". 

"E' il momento di fare un passo in più: chiusura di tutte le attività commerciali, a eccezione della vendita di alimentari, farmacie o beni di prima necessità. Chiudiamo però negozi, bar, ristoranti - lasciando la consegna a domicilio - e attività come parrucchieri, estetisti e simili. Ma la regola madre resta la limitazione negli spostamenti a motivi lavorativi, quelli di salute e quelli di prima necessità. Il frutto di questo sforzo lo potremo vedere solo tra un paio di settimane: se i numeri dovessero continuare a crescere dovremo essere lucidi. A breve nominerò un Commissario con potere di impiantare nuovi stabilimenti per produrre ciò che è necessario per rispondere all'emergenza: sarà Domenico Arcuri, ad di Invitalia" ha proseguito il premier Conte. 

"Restano chiusi i reparti aziendali non essenziali per la produzione, anche se le fabbriche potranno continuare ad operare, a patto che adottino le misure necessarie a contrastare il contagio. Sono incentivati all'uso di lavoro agile o rotazione, ferie, permessi retribuiti. Saranno garantite le attività agricole, le filiere, ma anche i servizi, compresi quelli finanziari e amministrativi e i trasporti pubblici".

"Ringrazio tutti per le rinunce che state facendo, perché state dando un grande contributo al Paese - ha aggiunto Conte - Stiamo dimostrando di essere un Paese unito e responsabile. Il mondo ci guarda e ci apprezza, per la prova che stiamo dando. La stragrande maggioranza degli italiani ha risposto in maniera straordinaria, ma sapevo che quel passo non sarebbe stato l'ultimo. Ma bisogna procedere gradualmente perché tutti capiscano la necessità".

E' il secondo giro di vite impresso dal Governo, per porre un argine a una situazione evidentemente difficile da controllare, a livello di curva epidemiologica. Ma l'esecutivo ha dovuto anche fare i conti con un popolo indisciplinato, distratto, o più drammaticamente menefreghista. Prima le fughe dalle nuove zone rosse quando riguardavano solo la Lombardia e poche altre province, poi le scene dell'aperitivo e delle piste da sci. E, dopo la prima serrata, le nuove immagini di parchi pieni di persone, giovani, ma anche non pochi anziani.

Quello che comincia domani, è un periodo completamente nuovo per il nostro Paese. "Se saremo tutti a rispettare queste regole, usciremo presto da questa emergenza. Serve la responsabilità di 65 milioni di italiani", ha concluso Conte. 

Resteranno aperti anche i tabacchini, le edicole e le pompe di benzina. 

Redazione

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