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Agricoltura | 25 marzo 2020, 13:35

Coronavirus, boom di latte in arrivo dall'estero alimenta le speculazioni per chi approfitta dell'emergenza

Secondo Coldiretti questi soggetti "devono venire esclusi dai fondi previsti per sostenere il comparto agroalimentare"

Coronavirus, boom di latte in arrivo dall'estero alimenta le speculazioni per chi approfitta dell'emergenza

In piena emergenza Coronavirus, 5,7 milioni di litri di latte straniero al giorno, attraversano le frontiere e invadono l’Italia, con cisterna o cagliate congelate low cost di dubbia qualità, proprio mentre alcune aziende di trasformazione cercano di tagliare i compensi riconosciuti agli allevatori italiani, con la scusa della sovrapproduzione. Per sostenere i nostri allevatori e con loro l’economia del territorio, nonché per esser sicuri della qualità del prodotto acquistato, scegliere solo latte Made in Liguria o comunque 100% italiano.

E’ come commenta Coldiretti Liguria l’analisi della Coldiretti sulla base dati del Ministero della Salute, relativi ai flussi commerciali dall’estero in latte equivalente nei primi quindici giorni del mese di marzo 2020. A livello nazionale è importante fermare qualsiasi tentativo di speculazione sui generi alimentari di prima necessità come il latte che nell’ultima settimana di rilevazione sui consumi ha registrato, a livello nazionale, un balzo del 47% degli acquisti da parte delle famiglie, sulla base dei dati IRI che evidenziano anche l’aumento degli acquisti di formaggi.

E mentre il latte straniero varca i confini, agli allevatori italiani arriva la richiesta insostenibile della riduzione del prezzo pagato, proprio quando i supermercati vengono presi d’assalto e nelle stalle si continua a mungere per garantire le produzioni e i rifornimenti nelle dispense delle famiglie. Coldiretti a tal proposito chiede di rendere pubblici gli elenchi dei caseifici che importano latte e cagliate dall’estero e vogliono abbassare le quotazioni di quello italiano, con il superamento delle attuali farraginose procedure di accesso ai dati.

Chi approfitta della situazione di emergenza – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – deve ora venire escluso dai fondi previsti per sostenere il comparto agroalimentare.  In gioco c’è il futuro di un settore portato avanti, a livello nazionale da circa 30 mila allevamenti. In Liguria la produzione regionale di latte supera i 200 mila quintali annui e si concentra prevalentemente nelle vallate interne della provincia di Genova e della Spezia. È un settore vitale che sta trovando motivo di crescita e sviluppo continuo grazie al costante impegno dei nostri imprenditori e che possiede, oltre un valore economico importante per la nostra regione, una funzione di indispensabile presidio del territorio e tutela dell´ambiente".

"Quando una stalla chiude - continuano i due rappresentanti della confederazione - si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado. È anche per questo che bisogna sostenere e difendere il lavoro dei nostri allevatori e fare in modo che la situazione già difficile in cui ci troviamo non condizioni ulteriormente l’economia delle nostre imprese". 

La Coldiretti ha allertato tutte la rete organizzativa a livello nazionale, con uffici provinciali e locali, per monitorare gli attacchi contro le stalle attivando una casella di posta sos.speculatoricoronavirus@coldiretti.it per raccogliere informazioni e segnalazioni sulla base delle quali agire a livello giudiziario se non verranno fornite adeguate motivazioni.

Comunicato stampa

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