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Attualità | 18 aprile 2020, 07:30

Spiagge libere accessibili la prossima estate? Le amministrazioni savonesi al Governo: "Da soli non ce la facciamo"

Da Varazze ad Andora sono molti i chilometri di arenile incontrollati. Oltre al timore per una bomba biologica a preoccupare sono i costi e le risorse umane da dover impiegare

Spiagge libere accessibili la prossima estate? Le amministrazioni savonesi al Governo: "Da soli non ce la facciamo"

Doveva essere ufficiosamente il via alla cosiddetta "stagione" la Pasqua appena trascorsa. Invece l'emergenza Covid-19 ha lasciato spazio solamente al via formale, annunciato nella stessa giornata di domenica dal governatore ligure Toti, ai lavori di sistemazione di chioschi ed aree demaniali in concessione ai privati.

Lasciandosi alle spalle i rimpianti per una consistente fetta di guadagni già perduti, non senza difficoltà, lo sguardo si è già spostato a quelli che sono i mesi "caldi" per il turismo balneare. Oltre alle soluzioni variegate, e a tratti anche variopinte, proposte per la riapertura degli stabilimenti balneari, la discussione per gli operatori del settore e le amministrazioni locali si è rivolta anche alle spiagge libere, alcune delle quali rappresentano vere perle paesaggistiche.

Se da un lato infatti l'accesso ed il controllo dei lidi in mano ai privati potrebbe vedere l'adozione, seppur complessa, di norme e la possibilità di farle rispettare, dall'altro la paura che nuovi e violenti focolai possano scatenarsi negli arenili pubblici è diffusa. Pur inconsapevoli dell'evoluzione che il Covid-19 potrebbe avere col clima estivo.

Denominatore comune per le varie giunte delle più rinomate località balneari savonesi, da Varazze ad Andora, è l'attesa sulle misure che vorranno adottare il Governo e la Regione.

"Ne abbiamo parlato coi balneari, con loro c'è un confronto costante che però si basa solo su tante ipotesi. Riteniamo che sia prematuro e difficile azzardare previsioni senza sapere quelle che saranno le decisioni del Governo" afferma il vicesindaco con delega al Demanio di Finale, Andrea Guzzi.

Prevediamo che sarà promulgata un'ordinanza regionale che darà indicazioni zona per zona - aggiunge quindi il vicesindaco di Alassio, Angelo Galtieri - infatti Liguria ed Emilia Romagna sono territorialità differenti che necessitano di direttive mirate. Dopodiché si porrà il problema di chi farà i controlli perché le normative vengano rispettate. E, soprattutto, di chi si farà carico dei costi relativi ai controlli".

Argomento, questo, toccato anche dal sindaco di Varazze, Alessandro Bozzano: "Bisogna capire come si riparte, noi non ce la facciamo di certo a presidiarle solo con la Polizia locale. Cercheremo di confrontarci con i rappresentanti dei balneari su come cercare di gestire la questione". Una soluzione era arrivata negli anni scorsi dall'amministrazione e dall'associazione dei bagni marini finalese, ma che la prossima stagione sarà rivista: “Visto l'afflusso che riteniamo potrà essere minore rispetto agli anni scorsi - aggiunge Guzzi -, non dovrebbe essere effettuato alcun servizio di vigilanza privata. Anche per questioni di bilancio”.

Un problema quindi anche di costi, come riporta Galtieri: “In questo momento se il Comune di Alassio deve pensare di investire per pagare il personale di sorveglianza per ogni tratto di spiaggia libera, allora preferiamo chiuderle in via prudenziale e investire quegli stessi soldi in altre tipologie di emergenza, visto che la situazione ne sta generando tante. Lasciarle aperte e incontrollate è semplicemente impensabile, si creerebbe una vera bomba biologica”.

Quando dunque potremmo avere delle risposte a questi interrogativi? “Dobbiamo attendere le direttive del governo - spiega Alberto Passino, vicesindaco di Albenga -, riteniamo che esse saranno contenute nel DPCM legato alla cosiddetta 'Fase 2' che riguarderà l’estate”.

A queste parole fa eco l’assessore ingauno al Demanio, Mauro Vannucci, che non esclude qualche margine di manovra per gli enti territoriali: “E' fondamentale una guida da parte del Governo perché è impensabile che ogni sindaco debba arrangiarsi. Esiste una percentuale di legge di superficie di spiaggia libera che ogni comune deve rispettare ma, ad esempio, in Puglia, dove sono chilometri di spiaggia libera, la situazione è più complessa. Questo potrebbe giustificare, nell’ambito di una linea-guida nazionale, anche una libertà d’azione da parte dei sindaci dei vari comuni. A oggi è impossibile rispondere perché la stessa Albenga ha una situazione articolata e variegata, con spiagge più piccole e quindi più facilmente controllabili in prossimità del centro e altre più vaste e dispersive, ad esempio, a Vadino. A seguito delle norme nazionali stabiliremo il da farsi, ma questa è soltanto una delle priorità a cui si trova a far fronte Albenga, oltre alle conseguenze socio-economiche di questa crisi”.

Qualcuno intanto ha già iniziato a muovere i primi passi. E' l'esempio di Savona: "Abbiamo effettuato tutte le operazioni di pulizia del litorale e delle spiagge libere che competono al Comune ed entro fine aprile sarà ultimata la pulizia dell'arenile. Ci è stata approvato dall'Autorità Portuale il progetto per il ripascimento del litorale e stiamo andando a gara per i lavori che devono essere ultimati il 20 maggio. Stiamo facendo tutto come se il primo di giugno iniziasse la stagione balneare. La Regione Liguria tramite l'assessore Scajola ha presieduto il tavolo delle regioni sul demanio marittimo e presenteranno in questi giorni un documento comune al Governo di richiesta di finanziamenti per i comuni per gestire la stagione balneare in termini di sicurezza delle spiagge libere. Da soli noi non ce la facciamo" specifica l'assessore ai lavori pubblici del comune di Savona Pietro Santi.

Tra molti se e buone dosi di ma quindi il futuro della stagione estiva 2020 resta appeso ad un filo. Un messaggio rassicurante per gli amanti del sole arriva però da Finale: "Dal nostro punto di vista quel che certo è che se apriranno le private saranno aperte anche le spiagge pubbliche: vogliamo assolutamente evitare una forte discriminazione in questo senso".

Mattia Pastorino, Alberto Sgarlato, Luciano Parodi

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