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Attualità | 20 aprile 2020, 13:48

Coronavirus, si va verso la "Fase 2". Pasa (Cgil): "Avvenga in sicurezza, evitando false partenze"

Il segretario provinciale propone una "certificazione per le aziende che possono ripartire e per quelle che si devono fermare"

Coronavirus, si va verso la "Fase 2". Pasa (Cgil): "Avvenga in sicurezza, evitando false partenze"

"L’impatto economico è altissimo. Dai nostri primi dati risulta che in provincia di Savona sono stati sottoscritti circa 1300 accordi che interessano potenzialmente oltre 14 mila lavoratrici e lavoratori interessati da percorsi di sospensione con ammortizzatori sociali a causa dell’emergenza Covid-19. A risentirne sono soprattutto i settori del commercio, del turismo, delle costruzioni e tutto il comparto dell’artigianato".

Migliorare il sistema di controllo e di gestione della prossima fase è fondamentale per il segretario generale della Cgil Savona Andrea Pasa che parteciperà domani ad una riunione in Prefettura insieme a Csil e Uil, Camera di Commercio e Confindustria: "E’ profondamente sbagliato il metodo imposto dal governo del silenzio assenso dei Prefetti. Non è il modo giusto per procedere. Lo testimoniano le tante, troppe comunicazioni di deroga che in tutto il Paese sono arrivate alle Prefetture, così come a Savona sono ad oggi oltre 600 le comunicazioni: c’è rischio che essendo le prefetture ingolfate e impossibilitate a effettuare i controlli a causa delle troppe richieste, magari, qualche furbetto continui a produrre non essendo né nelle filiere essenziali né in piena sicurezza, mentre è costretto a fermarsi chi si è messo in regola".

"Serve un salto di qualità - continua -. E il salto di qualità è concentrarsi sulla sicurezza. C’è bisogno di un lavoro in sinergia tra istituzioni locali, sindacati , associazioni datoriali, e tutti gli attori coinvolti per condividere linee guida chiare e possibili criteri che tengano insieme la salute delle persone e l’attività produttiva e lavorativa in condizioni di massima sicurezza su cui fare poggiare la cosiddetta 'Fase 2'".

Propone quindi il rappresentante della Cgil: "Potrebbe essere utile una sorta di certificazione per le aziende che possono ripartire e soprattutto per quelle che invece, pur essendo nelle filiere essenziali, si devono fermare perchè non sono ancora a posto sul tema della sicurezza (sono ancora tante, troppe anche a Savona)".

"Siamo preoccupati perché qualcuno ancora oggi di fronte a centinaia di morti e migliaia di contagiati pensa che l’importante sia passare la nottata, mentre per noi è necessario progettare la ripartenza per evitare 'false partenze' e quindi nuovi contagi e morti, visto che la convivenza con il virus durerà a lungo, prevedendo in ogni luogo di lavoro distanziamenti, sanificazioni, riduzioni dell’orario di lavoro e più in generale ripensare all’organizzazione del lavoro per salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori" conclude. 

Comunicato stampa

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