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Attualità | 23 aprile 2020, 12:02

Stagione balneare, Arboscello (sindaco Bergeggi): "No ad improvvisazioni o soluzioni estemporanee"

I comuni da soli non sono in grado di assicurare regolamentazione degli accessi, sicurezza e ordine pubblico nelle spiagge libere

Stagione balneare, Arboscello (sindaco Bergeggi): "No ad improvvisazioni o soluzioni estemporanee"

"Amministro un comune che ha nel turismo balneare l'unica vera fonte economica per cui sono consapevole della necessità di partire con la stagione balneare, con modalità e tempistiche da concordare e se le condizioni sanitarie ed epidemiologiche lo consentissero, anche per salvaguardare tutte le imprese balneari prevalentemente a conduzione famigliare che sono un patrimonio per la nostra regione" commenta il sindaco di Bergeggi Roberto Arboscello. 

"Ovviamente questo potrà e dovrà avvenire, per quanto concerne gli stabilimenti balneari, solo se le condizioni saranno tali da garantire la salute di chi vi lavora e dei clienti, idea confermata dalla maggior parte dei balneari. Per quanto riguarda invece il tema delle spiagge libere, che nel nostro comune e in quasi tutta la nostra regione occupano più della metà del litorale, la situazione è completamente diversa e molto più complessa - prosegue - Bergeggi, così come credo gli altri comuni turistici si trova ad ogni stagione estiva alle prese con carenze di organico nelle polizie municipali, difficoltà nel reperire agenti stagionali, problemi di risorse economiche e limiti di spesa di personale vari, e non è in grado di poter assicurare il controllo e l'eventuale regolamentazione dell'accesso e del rispetto di eventuali normative nelle spiagge libere". 

"Già in condizioni normali, seppur con il massimo impegno delle polizie municipali, della capitaneria di porto e di tutte le forze dell'ordine, abbiamo grossi problemi nel mantenere l'ordine pubblico, problemi che ogni anno sono sotto gli occhi di tutti.
Figurarsi in condizioni ancora più critiche come quelle che si prefigurano e che richiederebbero azioni di controllo capillari e costanti se non addirittura un presidio fisso in ogni tratto di litorale libero". 

"Noi sindaci non ci siamo mai sottratti ai nostri doveri e abbiamo sempre affrontato ogni difficoltà con il massimo senso di collaborazione. Ma qui non si tratta di "non lasciare da soli i comuni". Il problema è ben più grosso e serve una programmazione ben precisa, va dato il tempo ai comuni di pensare e organizzarsi basandosi su norme e condizioni scritte fin d'ora e non qualche giorno prima dell'inizio della stagione, nessuna improvvisazione e una stretta collaborazione tra tutte le istituzioni". 

"Occorre derogare i comuni per quanto riguarda i tetti massimi di spesa per il personale, per quanto concerne le assunzioni a tempo determinato, incentivare le convenzioni tra le polizie municipali di comuni limitrofi, forti premialità per gli straordinari delle forze dell'ordine, contributi per vigilanza private: queste solo alcune delle possibili soluzioni che non risolverebbero il problema ma sarebbero certamente di aiuto". 

"Ma soprattutto i comuni non possono andare in ordine sparso; occorre un' omogeneità territoriale ampia su questo tema per quanto riguarda scelte e regole. Non bastano risorse in più. Non si può lasciare la patata bollente ai sindaci. Non questa volta. Non su un problema così grosso - conclude - Tutti abbiamo voglia di ripartire, io per primo e l'ho dimostrato dando il via al ripascimento delle spiagge, ma dobbiamo avere a disposizione strumenti per garantire la massima sicurezza di residenti, fruitori e operatori". 

Comunicato stampa

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