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Sanità | 27 aprile 2020, 21:00

Coronavirus, Cgil Cisl Uil Liguria: "Nulla di fatto dal tavolo regionale per la prevenzione e la sicurezza"

Le organizzazioni sindacali intervengono anche sul premio di mille euro ai lavoratori: "Ad oggi non ci sono sul tavolo i soldi per rispondere in maniera dignitosa al rischio cui i lavoratori sono stati esposti"

Coronavirus, Cgil Cisl Uil Liguria: "Nulla di fatto dal tavolo regionale per la prevenzione e la sicurezza"

Si è riunito oggi presso la Regione il comitato per la sicurezza in sanità, alla presenza dell’assessore alla sanità, politiche sociali e sicurezza, Sonia Viale. Cgil, Cisl e Uil, insieme alle rispettive categorie della funzione pubblica e dei medici, lo avevano richiesto un mese fa per vigilare sull'applicazione del protocollo nazionale sulla sicurezza degli operatori della Sanità.

"Nel corso dell’incontro abbiamo nuovamente chiesto l'applicazione di protocolli uniformi sulla sicurezza in tutte le aziende, sottolineano i segretari regionali Fulvia Veirana, Paola Bavoso e Alfonso Pittaluga, fornitura dei dispositivi di protezione individuale idonei a tutti i lavoratori e un'implementazione di indagini epidemiologiche e dei tamponi. Ad oggi i dati certificano l'esecuzione di test a non più del 13% dei lavoratori e, poiché comunque più di un quinto dei testati risulta positivo al Covid, abbiamo chiesto di allargare l’indagine a tutti gli operatori sanitari e socio sanitari. La Regione si è impegnata a fornire in tempi brevi tutti i dati aggiornati e chiari.

Per garantire la sicurezza anche durante le 'fasi' successive sarà necessario- precisano le sigle sindacali- anche organizzare la rete sanitaria e socio sanitaria in modo da evitare un nuovo congestionamento degli ospedali; oltre ad una riorganizzazione chiara degli spazi Covid e no-Covid, il dato incontrovertibile è che occorrono nuove assunzioni. I lavoratori sono stremati e con le assunzioni fin qui effettuate non si arriva a coprire neppure il numero di coloro che si sono ammalati; in questo modo non si riesce neppure a garantire adeguati turni di riposo a chi da due mesi si trova in prima linea. Le carenze, già esistenti – e da noi denunciate - prima dell’emergenza Covid, si dimostrano ora nella loro più scottante realtà. Bisogna potenziare tutta la rete, anche quella domiciliare.   Oggi, a Genova, ci risultano mancare circa la metà delle Gsat che dovevano essere costituite".

Un altro aspetto assai problematico, chiosano Cgil, Cisl e Uil regionali, è quello relativo ai soldi dedicati a premiare i lavoratori"Il Governatore Toti- dichiarano i segretari regionali- ha annunciato pubblicamente di voler istituire un premio di mille euro a testa; con un banale conteggio sugli operatori del sistema sanitario regionale impegnati nell'emergenza Covid si arriverebbe facilmente ad una cifra intorno ai 15-16 milioni di euro. Ad oggi non ci sono sul tavolo i soldi per rispondere in maniera dignitosa al rischio cui i lavoratori sono stati esposti. I 6,7 milioni di euro attualmente a disposizione sono quelli fin qui stanziati dal Governo (anch’essi insufficienti, peraltro) e serviranno per integrare i fondi aziendali contrattuali. Ci auguriamo che si mantengano le promesse, ribadiscono Fulvia Veirana, Paola Bavoso e Alfonso Pittaluga, in caso contrario non firmeremo alcun accordo al ribasso, che neghi la dignità dei sacrifici che queste persone stanno facendo".

redazione

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