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Attualità | 30 aprile 2020, 18:40

Prezzo delle mascherine a 50 centesimi, Zorgno (Ordine Farmacisti Savona): "Siamo in una situazione di standby"

Presidente provinciale: "All'inizio le mascherine noi le abbiamo pagate 82 euro a scatola, significa che a pezzo le abbiamo pagate due euro. Sentirmi dire che il farmacista ci ha speculato lo escludo a priori"

Prezzo delle mascherine a 50 centesimi, Zorgno (Ordine Farmacisti Savona): "Siamo in una situazione di standby"

Con un'ordinanza il commissario straordinario Domenico Arcuri ha visto calmierare il prezzo di vendita delle mascherine a 0.50 euro (con Iva a 0.61 centesimi) creando non pochi problemi alle farmacie che le avevano acquistate a prezzi più alti rischiando così di venderle in perdita.

Abbiamo fatto il punto della situazione con il presidente dell'Ordine dei farmacisti Savona Giovanni Zorgno e il farmacista Roberto Arboscello.

"La situazione adesso è abbastanza caotica, quando vengono messe in atto queste ordinanze abbastanza caotiche purtroppo chi ci rimette è sempre il cittadino. Il problema è scaturito creando un lunedì veramente da dimenticare per la professione e le persone, c'è stata una netta confusione, in quanto l'ordinanza era ufficiale all'entrata in vigore nella Gazzetta Ufficiale e noi non sapevamo quando sarebbe stata pubblicata. Le farmacie sono aperte da mezzanotte e un minuto del lunedì e quindi si sono ritrovati a gestire una situazione complicata e magari non esserne neanche a conoscenza" spiega Zorgno.

"Le farmacie hanno comprato a prezzi nettamente più alti le mascherine, per cui c'era ancora l'esigenza di mettere in sicurezza il professionista onde evitare ulteriori sanzioni - continua il presidente dell'Ordine dei farmacisti Savona - tutto poi è stato chiarito dal commissario straordinario. La situazione è pesante, chi aveva poche scorte le ha terminate, siamo in attesa che invii le nuove forniture da poterle dispensare a 0.61 centesimi. Siamo in una situazione di standby".

"La speculazione sicuramente c'è stata, non da parte delle farmacie, pensare di poterle vendere a 0.61 è impensabile, quando si fanno provvedimenti di questo tipo che sono fatti sicuramente per essere vicini ai cittadini, è impensabile vendere le mascherine a 2.80 quando prima dell'emergenza si vendevano a meno, però non si può intervenire solo a valle, nell'ultimo pezzo della filiera" prosegue il sindaco di Bergeggi Arboscello.

"Siamo stati i primi a denunciare che i prezzi delle mascherine erano troppo alti, però avevamo chiesto dei correttivi ben diversi come l'abbattimento dell'Iva ed un margine di ricarico massimo al di quale si veniva denunciati per frode commerciale. Al momento in tutta Italia accertate sono 28 posizioni, un numero estremamente basso ed è giusto che vengano denunciate ma all'inizio le mascherine noi le abbiamo pagate 82 euro a scatola. Significa che a pezzo le abbiamo pagate due euro. Sentirmi dire che il farmacista ci ha speculato lo escludo a priori" dice Zorgno.

La reperibilità delle mascherine continua ad essere difficoltosa, anche per i controlli legati alle certificazioni ma nelle farmacie al momento si riescono a trovare così come i gel igienizzanti, difficoltà di reperimento invece per i guanti.

"La richiesta delle mascherine c'è sempre è molto alta e ci sarà per un po' di tempo -dichiara Arboscello - se non si blocca la filiera produttiva le farmacie saranno in grado di rifornire tutti i cittadini, stesso discorso per i gel igienizzanti. Si è creato su questo un grosso fraintendimento, all'inizio dell'emergenza, nel momento in cui tutti i prodotti commerciali e industriali sono venuti a mancare le farmacie hanno messo a disposizione la loro professionalità per produrre all'interno dei propri laboratori galenici i gel, che ovviamente non possono avere un prezzo equiparabile a quello dell'industria".

"Si iniziano a non trovare più i guanti e l'alcool denaturato. Per le mascherine la richiesta è grandissima, attendiamo quelle mandate da Arcuri, però ho un timore, che avvenga una distorsione del mercato, una cosa ad esempio che abbiamo già vissuto con i determinati farmaci, alcuni importanti per la salute pubblica, in quanto vengono esportate all'estero perchè si tratta di un mercato appetibile" conclude il presidente dell'ordine dei farmacisti Savona.

 

 

 

Luciano Parodi

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