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Politica | 30 aprile 2020, 11:30

Conte: "Misure meno restrittive sono illegittime. Presto altri 40 miliardi per sostenere l'economia"

Il premier ammonisce le Regioni che hanno varato ordinanze in "contrasto" con i decreti dell'Esecutivo. Ribadito che la app "Immuni" sarà volontaria, gratuita e con una copertura legislativa precisa

Conte: "Misure meno restrittive sono illegittime. Presto altri 40 miliardi per sostenere l'economia"

"È imperativo categorico per un governo che deve proteggere la vita dei cittadini porre a fondamento delle proprie decisioni non già la libere opinioni che si susseguono ma le raccomandazioni di qualificati esponenti del mondo scientifico". 

È categorico il premier Giuseppe Conte durante l'informativa alla Camera iniziata questa mattina alle 10.00 in punto. "ll governo ha sempre compreso la gravità del momento", ha esordito Conte. Quello messo in campo "è un modo per far ripartire al meglio la nostra economia senza battute di arresto in futuro. Un approccio non graduale e incauto porterebbe ad una recrudescenza del contagio. Si riapre dal lavoro ma non dalla scuola e dalla socialità". 

Per il presidente del Consiglio la tutela della salute pubblica è imprescindibile. Al momento non ci sono le condizioni per un "liberi tutti". "Stiamo affrontando un'emergenza che non ha precedenti nella storia repubblicana, chiosa, il governo deve proteggere la salute e la vita stessa dei cittadini di fronte alla minaccia concreta per la vita. Non possiamo permettere che salga l'indice dei contagi, si saturerebbe l'attuale numero delle terapie intensive. Il contenimento cauto del contagio è un modo per tutelare la salute; è il principale strumento che abbiamo per far ripartire al meglio l'economia, senza registrare poi battute d'arresto. Se riaprissero simultaneamente le scuole,  ha proseguito Conte, tutti i luoghi di lavoro e le relazioni sociali all'interno degli esercizi commerciali ritornerebbe un forte impulso dei contagi. I protocolli varati sino ad oggi sono stati condivisi dai sindacati e dalle organizzazioni datoriali. Noi siamo in una fase- chiosa il premier- convivenza con il virus e no, di liberazione dal virus, siamo ancora dentro la pandemia, non ne siamo usciti. Aprire tutto sarebbe un danno per la salute. Ad oggi, lo dico chiaramente ai cittadini, il governo non può assicurare il ritorno immediato alla normalità della vita precedente".

Stoccata poi, del premier alle "fughe in avanti" di alcune governatori regionali che in queste ore hanno preso iniziative in contrasto con le misure varate dall'Esecutivo. "Il nostro è un piano che persegue lo scopo di tutelare i cittadini, non è un programma elettorale volto ad ottenere il consenso. Nelle prossime ore il ministro della Salute emanerà un provvedimento per definire criteri per un'accurato monitoraggio del contagio in ciascuna area del paese; una volta acquisiti questi dati, ha evidenziato il premierconcorderemo con le Regioni l'allentamento delle misure dove la situazione è meno critica: differenziazione geografica per la riapertura con precisi presupposti specifici. Non appena i dati epidemiologici lo consentiranno riapriremo anche il commercio dettaglio, i servizi per la cura della persona e altre attività". 

Non usa mezzi termini il premier: no a scelte autonome da parte delle Regioni. "Non ci sarà un piano rimesso a iniziative improvvide di singoli enti locali, ma basato su rilevazioni scientifiche, le iniziative che comportino misure meno restrittive non sono possibili, perché in contrasto con le norme nazionali, quindi sono da considerarsi a tutti gli effetti illegittime". 

Dal capo del governo sono poi arrivate delle precisazioni sulla app "Immuni" per il tracciamento dei contatti, considerata dalla task force di esperti che stanno predisponendo la prossima fase di convivenza col virus. Sarà garantita una copertura legislativa, sulla quale il Parlamento potrà agire, oltre al decreto legge che il consiglio dei ministri ha varato ieri. Il titolare dei dati sarà il Ministero della Salute e l'installazione sarà volontaria e gratuita.

Infine, il presidente del Consiglio annuncia due nuovi decreti legge a favore delle misure economiche: "15  miliardi per le imprese e 25 miliardi per il sostengo al lavoro e al reddito".

 

Redazione

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