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Attualità | 05 maggio 2020, 13:06

Savona, gli operatori del benessere effettuano una raccolta firme e inviano una lettera al Premier Conte

Circa una quarantina le firme raccolte dai titolari dei centri benessere, estetisti e parrucchieri savonesi con in allegato una lettera recapitata al sindaco Caprioglio

Savona, gli operatori del benessere effettuano una raccolta firme e inviano una lettera al Premier Conte

Dopo la manifestazione in piazza Sisto, la raccolta firme e la lettera inviata al sindaco Ilaria Caprioglio dai commercianti, ieri a Savona gli operatori del benessere savonesi hanno effettuato un'ulteriore raccolta di adesioni aggiungendo anche una missiva da destinare al presidente del Consiglio Giuseppe Conte passando dalla prima cittadina.

Stefano Scanu, Naturopata e titolare del Centro “Terra Libera” di via Paleocapa a Savona e Adriano Viglierchio,titolare della “Universo Shanti di Quiliano hanno fatto da portavoci oltre che dei centri benessere anche dei parrucchieri ed estetisti del territorio chiedendo di anticipare le tempistiche di riapertura prospettate dal Governo, cioè poter ricominciare a lavorare dall'11 di maggio e non il primo di giugno.

"Durante questa quarantena, in questo difficile momento, anche nel nostro settore, ci siamo preparati in modo impeccabile per quanto riguarda le dotazioni di sicurezza, mascherine, colonnine disinfettanti, calzari protettivi, sanificazione ambienti, sterilizzazione di macchinari e quant’altro al fine di continuare a garantire il nostro miglior servizio alla persona. Il nostro lavoro prevede un rischio molto più limitato rispetto agli assembramenti e alle distanze sociali da rispettare in molte categorie che in questi giorni hanno riaperto. Noi lavoriamo una persona alla volta e solo su appuntamento, ci dedichiamo da anni con premura, conoscenza e continuo studio a garantire trattamenti di altissimo livello e risoluzione per donare alla persona i mezzi per lavorare su se stessa e, cosa non meno importante, a contribuire all’innalzamento delle difese immunitarie grazie alle molteplici tecniche e metodiche apprese negli anni per migliorare la qualità della vita" dicono nella lettera al quale hanno allegato la raccolta di circa una quarantina di firme.

"Da giorni ormai sia noi operatori che molti dei nostri clienti storici ci domandiamo come mai non si possa ripartire. Il primo di Giugno è per noi una data insostenibile, abbiamo speso soldi personali per le sanificazioni e le dotazioni di sicurezza (spese per le quali speravamo in un aiuto concreto da parte delle istituzioni), abbiamo tassazioni solo posticipate e le bollette che arrivano comunque, tutte le spese a nostro carico senza poter monetizzare in alcun modo. Ci chiediamo ogni giorno come l’amministrazione comunale, regionale e statale possa aiutarci verso questa riapertura onerosa e tardiva, sapendo che categorie come la nostra, titolari di centri analoghi, ma anche centri estetici nonché parrucchieri non avranno forse la possibilità di riaprire e se lo faranno di certo non potranno mai più pensare alla parola “Ferie”.

Abbiamo con fierezza e da anni mantenuto alta la bandiera del tessuto economico sociale del savonese richiamando non solo clienti locali ma anche provinciali, regionali e nazionali. Crediamo nel nostro lavoro, studiamo ogni giorno in questa quarantena per poter tornare migliori di prima al servizio di Savona e Provincia e delle persone che ci danno fiducia da anni. Ecco ora siamo noi a chiedervi fiducia" continuano.

"Vi chiediamo di considerare le seguenti legittime richieste:  La possibilità di riaprire le nostre attività quanto prima possibile, con le dotazioni necessarie alla sicurezza. Da questo punto di vista noi siamo già ampiamente pronti a rispettare ogni protocollo in modo impeccabile. ⁃ Chiediamo che vengano rinnovati i sussidi bonus Cura Italia INPS di 800€ mensili denominati in prima fase “Decreto Aprile”, in modo da coprire parte delle spese di gestione delle attività. Ci rendiamo conto di questo ulteriore slittamento nel mese di Maggio, ma non possiamo noi autonomi e partite iva attendere oltre. Chiediamo che venga fatta chiarezza sulla liquidità di denari a fondo perduto di cui tanto si è vociferato, che si trasformino in fatti e che vengano erogati attraverso una burocrazia snella e celere esattamente come sta succedendo in molti paesi europei. Non è possibile dover utilizzare dei finanziamenti da restituire alle banche per far ripartire un’azienda già avviata da anni e con un nome alle spalle, abbiamo bisogno di strumenti finanziari davvero agevolati in modo tale da rinnovare l’entusiasmo Ligure e riottenere fiducia in un momento di grande paura sia pandemica che economica. In questo momento di vita cosi imprevedibile vanno fatti sforzi inimmaginabili sia da parte nostra che da parte vostra, ma come ha detto lei, il nostro Sindaco Ilaria Caprioglio, noi ”Siamo una Famiglia” e solo uniti possiamo rialzare questa città, solo uniti possiamo rialzare l’Italia, con la responsabilità ed il buon senso possiamo riprendere a vivere una difficile convivenza con questo Virus ancora infetto che potrebbe però, se non interveniamo immediatamente, affiancarsi al Virus della fame" concludono i due titolari di attività del benessere savonesi.

 

 

"Ho provveduto a inoltrare la lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Regione, come mi ero impegnata a fare, al fine di porre all'attenzione le richieste della categoria e sollecitare soluzioni" ha spiegato il sindaco Ilaria Caprioglio.

Luciano Parodi

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