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Al Direttore | 04 giugno 2020, 11:24

Un'educatrice di nido: "No ad aperture improvvisate. Inaccettabile patto di corresponsabilità educatrici-famiglie"

"Impossibile mantenere il distanziamento, chi si farà carico di eventuali contagi derivanti dall'operato di educatrice?"

Un'educatrice di nido: "No ad aperture improvvisate. Inaccettabile patto di corresponsabilità educatrici-famiglie"

Riceviamo e pubblichiamo una lettera ricevuta da una educatrice di un asilo nido, la quale esprime il proprio punto di vista su un'eventuale riapertura delle strutture.

"Gentile redazione, dopo aver letto lo scritto della educatrice-imprenditrice di un nido Ligure,desidero dare anche il mio punto di vista.

Sono un'educatrice di un nido Ligure dipendente di cooperativa, la mia situazione economica è molto precaria in quanto al momento sono in cassa integrazione ma purtroppo ancora per poco, quindi anche per me l'eventuale apertura potrebbe avere risvolti economici positivi. Ma questa positività a che prezzo?

Anzitutto puntualizzo che, da indagine fatta sul mio servizio, la richiesta delle famiglie è bassissima, molti hanno timore e preferiscono aspettare settembre per vedere come evolve la situazione.

Sulle linee guida, concordo con la collega che non esistono e la dove vi è un accenno, sono davvero inadatte per servizi 0/3.

Tralasciando il benessere psicofisico dei bambini dei quali, si è capito, non interessare a nessuno, desidero porre l'accento sul rischio sanitario a cui ogni giorno saremo esposte noi e i nostri familiari. Per prevenire i contagi, dal governo e dalle varie cabine di regia, si raccomanda il distanziamento che è impossibile nello 0/3. Oltre ad avere continui contatti ravvicinati con bimbi si avranno contatti ravvicinati anche con le famiglie perché è impensabile, con bimbi così piccoli, immaginare scenari differenti.

Non avendo scelto una professione sanitaria e quindi non avendo accettato di mettere a rischio epidemiologico la mia vita e quella della mia famiglia desidero sapere chi si farà carico di eventuali contagi derivanti dal mio operato di educatrice. Il patto di corresponsabilità che educatori e famiglie dovrebbero firmare è davvero inaccettabile e troppo comodo per chi da una redditizia poltrona firma ordinanze sulla pelle degli altri. Non è il momento di aprire allo 0/3 perché ancora non ci son dati così confortanti da poter minimizzare i rischi. Inoltre le strutture, chiuse da 4 mesi, non sono state adeguate.

Ribadisco il concetto che se a settembre le scuole riapriranno con mille imposizioni e attenzioni, non è possibile che lo si possa fare ora, con tanta leggerezza.

Auspico che i sindacati che per antonomasia devono tutelare i lavoratori, facciano in modo che il rischio biologico a cui saremo sottoposte quotidianamente in caso di apertura, venga riconosciuto e tutelato. Invece di effettuare aperture improvvisate si dovrebbe lavorare con coscienza e responsabilità ad aperture oculate e tutelando la salute di tutti".

Lettera firmata

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