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Economia | 22 giugno 2020, 09:11

Turismo ed economia, è l’anno del cliente catturato da digitale, accoglienza ed emozioni

Cartoline, francobolli, gettoni da cabina telefonica e valigie sul tetto delle auto. Splendido patrimonio di un’Italia delle vacanze che non possiamo più permetterci all’epoca di un turismo fatto di realtà aumentata, pagamenti digitali e braccialetti Wi-Fi per aprire l’ombrellone ed ordinare il caffè.

Turismo ed economia, è l’anno del cliente catturato da digitale, accoglienza ed emozioni

Il turismo è una cosa seria, una vera e propria industria così come viene vista da tutti i Paesi europei che proprio in un momento di crisi come questo potrebbe vendere la qualità e la bellezza dell’Italia.

Profumi, colori, odori, sapori miscelati con sole, mare, montagne da vivere in tutte e quattro le stagioni ed una filiera enogastronomica senza pari al mondo che ha un potenziale di fatturato infinito ed è capace di catturare anche il più restio dei turisti. In fondo elementi unici che fanno parte di un prodotto finanziario innovativo (FinTech) i cui azionisti sono i 60 milioni di italiani che ogni giorno vivono il Bel Paese con tutte le sue contraddizioni, ma che tuttavia respirano in ciascun angolo un’aria di cultura e di creatività che ha reso irripetibile la capacità di fare impresa nel mondo.

Questa capacità, però, non sembra contagiare in modo permanente il turismo, che non sempre e non ovunque riesce ad aggregare un’offerta moderna e digitale con cui consolidare gli affezionati dello stivale, investire sullo stile di vita delle nuove generazioni, sviluppare il ricco segmento della Silver Economy e utilizzare professionalità specializzate, assunte e retribuite in modo congruo e continuativo. La strategia utilizzata da sempre in molte zone dell’Italia del «vai avanti tu e poi vediamo …», complice la crisi che il sistema produttivo, economico e sociale sta affrontando, non regge più, perché in un mercato sempre più interconnesso e interdipendente il 90% di chi prenota una vacanza vuole essere già stregato via internet mesi prima di partire dalle emozioni e dalla capacità di accogliere.

È arrivato allora il tempo di investire su un nuovo modello di economia del turismo italiano che preveda un’offerta accogliente, diversificata per pubblico e studiata ben oltre i quattro mesi estivi di turismo sole-mare, un welfare nazionale che veda le terme, i centri elioterapici, la montagna e i parchi naturali come posti in cui fare fisioterapia del corpo e dello spirito pur essendo collegati in smart working, che offra una qualità dei servizi che si tocchi con mano e proponga eventi coinvolgenti oltre il trucca-bimbi o il teatro delle marionette di turno. Beninteso, da proteggere con grande attenzione come “botteghe storiche” del divertimento popolare, ma da affiancare a spettacoli vissuti con le emozioni della realtà aumentata, giochi d’acqua realizzati da droni, App in grado di guidarti dalle 17:00 alle 05:00 del mattino in una città che non si conosce grazie alla geolocalizzazione del proprio smartphone che invita ad utilizzare sconti o a non assembrarsi, oppure semplicemente ad un cena in spiaggia con la propria fidanzata senza l’ansia di dover lasciare il tavolo perché «il secondo turno arriva alle 08:30!».

Ma per fortuna, la differenza è sempre fatta dalle persone, dalle loro idee, dalla voglia di collaborare e dal desiderio di vedere questa stagione come un’opportunità unica per fidelizzare i clienti storici e per pianificare sin da ora l’estate 2021, cambiando pelle. Scopriamo allora che in alcune parti d’Italia, il settore della ristorazione rinuncia a fare 200 coperti oggi troppo “vicini”, ma si concentra su 50 dando loro un servizio ed un valore maggiori, si inventa l’infermiere di quartiere, forma ed assume Covid manager per alleggerire la tensione di chi arriva da Milano e Bergamo, coinvolge esperti di benessere per fare attività psicofisica gratuita all’aperto con chiunque voglia rilassarsi e non scarica sui clienti i costi necessari alla sanificazione obbligatoria.

Inoltre, il bonus vacanze già così tanto criticato da chi non desidera uscire dalla propria zona di confort e farsi nuovi clienti (gratis), sarà per molti un’ottima occasione di rinascita, un trampolino di lancio per mostrarsi “come uno di famiglia” da tutte le persone che decideranno di utilizzarlo. Magari anche ad ottobre, gennaio o marzo perché felicemente in pensione oppure operosamente in smart working, ma con appuntamento fisso con le splendide onde autunnali delle 17:00.

Insomma, non possiamo più servire a colazione ai nostri affezionati turisti tedeschi in agosto fettine di colomba spacciate per un dolce tipico ed invece rimaste in magazzino dalla Santa Pasqua di marzo. Oppure non possiamo immaginare che le stelle affidate agli hotel nel loro periodo di edificazione di memoria post bellica siano oggi ancora le stesse. O ancora, non possiamo far pagare 2 euro all’ora una Wi-Fi in stanze foderate di tappezzeria bohemienne.

In questo, come sempre, faranno la differenza la velocità di adattamento, la tecnologia usata per aprire un ombrellone o per sapere quando il supermercato è semivuoto ed una accoglienza fatta di sorrisi, di 20 centesimi di sconto su una spesa di 51,20 euro, di empatia e del più prezioso strumento di marketing: il passaparola.

Enrico Molinari

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