Regione - 02 luglio 2020, 19:12

Il Pd Ligure: “Nessuna risposta concreta, da parte di Alisa e Asl 2, sul futuro degli ospedali di Albenga e Cairo Montenotte”

I consiglieri: "Risposte fumose e assai confuse alla precisa domanda su come Alisa e Asl 2 intendano procedere dopo le sentenze del Tar che hanno bloccato il processo di privatizzazione"

Il Pd Ligure: “Nessuna risposta concreta, da parte di Alisa e Asl 2, sul futuro degli ospedali di Albenga e Cairo Montenotte”

“Nessuna risposta concreta, da parte di Alisa e Asl 2, sul futuro degli ospedali di Albenga e Cairo Montenotte”. È questo il risultato della Commissione Sanità di oggi pomeriggio, nel corso della quale, come chiesto dal vicecapogruppo del PD ligure Mauro Righello, si sono tenute le audizioni di sindaci, sindacati, Alisa e Asl 2, a seguito del pasticcio sulla (mancata) privatizzazione dei due nosocomi del territorio provinciale savonese. “Alla precisa domanda su come Alisa e Asl 2 intendano procedere dopo le sentenze del Tar che hanno bloccato il processo di privatizzazione degli ospedali di Albenga e Cairo (privatizzazione sempre osteggiata dal Partito Democratico) – spiegano i consiglieri liguri del PD - le risposte sono state fumose e assai confuse. Per Cairo, che è stato chiuso durante l'emergenza Covid, l'ipotesi dei vertici della sanità ligure guidati dal centrodestra, è sostituire il punto di primo intervento con degli ambulatori riservati esclusivamente ai codici bianchi e attivi per solo 12 ore al giorno. Per i pazienti più gravi si procederà al trasferimento al Pronto soccorso di Savona. Il problema è che a Cairo c'è una sola automedica. Insomma: un disastro. Molto grave – continua al Partito Democratico - anche la situazione del personale, con i lavoratori di entrambi gli ospedali che si trovano in una sorta di limbo: quelli di Cairo inviati a Savona, quelli di Albenga con contratti in scadenza che vengono prorogati in attesa di sapere cosa accadrà alle strutture. Nessuno sa che ne sarà di queste persone dopo il mese di agosto”.

Dura anche la posizione del sindaco di Albenga Riccardo Tomatis. “Se dopo 5 anni di questa amministrazione regionale – ha detto il primo cittadino - non si è riusciti a dare alcuna risposta alla sanità locale, che si è progressivamente impoverita, è ora che si cambino le scelte. L'ospedale di Albenga deve rispondere alle esigenze del territorio e il territorio chiede, attraverso i suoi sindaci, di non essere abbandonato e di ricevere risposte chiare e concrete alle esigenze dei nostri pazienti sia in termini di emergenza (che deve far fronte a un territorio di per sé già ampio, ma che d'estate si amplia ancor più), sia in termini di degenza, assicurando quei reparti di base di cui i nostri pazienti hanno necessità"

Ciò che è emerso oggi in Commissione, concludono i consiglieri regionali del Partito Democratico “è la totale mancanza di visione da parte di Asl 2 e Alisa. Albenga e Cairo tornino saldamente in mano pubblica e Cairo diventi ospedale di area disagiata. Nel corso della Commissione c'è stato anche spazio per una polemica con la Lega (responsabile del disastro della sanità pubblica ligure) che, come al solito, ha provato a dare la colpa al Governo. Dati alla mano abbiamo dimostrato che l'attuale Ministero della Salute ha aumentato sensibilmente il fondo nazionale sanità (due miliardi sul 2020) e ha messo in campo una serie di interventi, come l'abolizione del superticket, oltre ovviamente alle risorse straordinarie stanziate per l'emergenza Covid. Tutte cose che nessun Governo di centrodestra ha mai fatto”.


Comunicato stampa

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