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Economia | 22 luglio 2020, 09:03

Facciamo un po' di chiarezza sulle vicende di Cattolica Assicurazioni

Il nutrito gruppo di soci riunito sotto il logo Casa Cattolica mette in evidenza quanto poca coerenza ci sia nelle dichiarazioni dei vertici di Cattolica

Facciamo un po' di chiarezza sulle  vicende di Cattolica Assicurazioni

Da questo giornale esce un NO netto all'approvazione delle modifiche statutarie previste dall'assemblea dei soci del 30/31 luglio 2020. Non è un No a prescindere, è un NO meditato e consapevole. Voi lettori saprete che questo giornale  ha sempre ospitato i banner di Cattolica e li ospita ancora volentieri, perchè è una grande società che con la volontà dei soci ed un po' di fortuna  riuscirà a riprendere  il suo antico cammino.

Anche noi in questi anni abbiamo offerto un servizio a Cattolica, come molti altri fornitori, ma soprattutto abbiamo  sempre curato i rapporti con i soci, convinti che pur in presenza di errori l'azienda dovesse essere sostenuta per vari motivi. E questo lo abbiamo detto al presidente di Cattolica anche recentemente. Avevamo detto anche che occorreva trasmettere sicurezza e che certe operazioni sono state sbagliate, ma gli errori ci stanno come delle buone  operazioni, più in passato che ultimamente.

Oggi abbiamo cambiato idea, di fronte alla reale possibilità, per me certezza, che per scopi reconditi vogliano chiudere la Storia di Cattolica non ci stò. Non si può tollerare questa svendita con la conseguente chiusura del polo finanziario più importante del Veneto. E di questo ne sono convinto, perchè l'esperienza in Cariverona e nel Banco a strillare  che li stavamo perdendo  di fronte al silenzio  della città è stata  dura ma ha consolidato questa convinzione. Anche qui solo parole, promesse, nessuna atto scritto  che tuteli  la nostra storia e quella degli stakeholders.

Ed allora bisogna ripartire da Cattolica, libera da persone di cui non si fida più nessuno che con i soldi di Cattolica, cioè nostri, fa credere che questa sia l'unica soluzione. Non cascateci, non c'è niente di personale nella battaglia che Casa Cattolica e Le API fanno, ma ricordare che Cattolica vale oltre 2 mld, ha quasi 5000 persone  dirette più altre migliaia indirette che vivono in simbiosi con essa, che i 18600 soci sono in gran parte veronesi. Soci disattenti che stiamo  svegliando dal torpore che certi soloni stanno dicendo per giustificare questo esproprio alla storia cittadina.

Prof. Maurizio ZUMERLE

c.s.

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