Sanità - 31 luglio 2020, 15:12

Ospedale di Cairo e sanità in Val Bormida, la Cgil: "L’odissea continua"

La Cgil: "Alla luce di quanto emerso il 30 luglio i problemi dei valbormidesi resteranno insoluti per molto tempo"

Da parte di Cgil provinciale di Savona una nota relativa agli ultimi sviluppi sulla sanità in Val Bormida: "Le informazioni fornite dall’ASL 2 nel corso dell’incontro del 30 luglio hanno confermato che i problemi dell’ospedale di Cairo e dei valbormidesi resteranno, di fatto, insoluti ancora per molto tempo.

La progressiva futura riapertura di pochi ambulatori e del Punto di Primo Intervento solo su 12 ore a partire dalla metà di agosto e la prospettiva di avviare un reparto di comunità con 15/20 posti letto di post acuzie e riabilitazione da metà settembre, sono comunque passi positivi rispetto alla situazione attuale ma del tutto insufficienti rispetto alle reali esigenze dei cittadini.

L’obiettivo di ASL 2 di riportare l’ospedale di Cairo nelle condizioni PRE-COVID, oltre a risultare particolarmente difficoltoso nonostante l’impego profuso, non può essere considerato sufficiente per dare le risposte attese da tempo da tutto il territorio e più volte promesse dalla Regione.

Inoltre si aggiungono le carenze di una rete socio-sanitaria territoriale che, negli ultimi anni, non ha avuto quello sviluppo e quell’attenzione più volte dichiarate ma mai concretamente realizzate da chi ha la responsabilità di programmare la sanità ligure.

A tutto questo si aggiunge l’ostinata volontà della giunta regionale di proseguire sulla strada di una privatizzazione che in cinque anni ha prodotto solamente lo svuotamento di fatto dell’ospedale di Cairo e ricorsi e conto-ricorsi amministrativi che determinano una totale incertezza sui destini dello stesso ospedale. La Val Bormida ed i suoi cittadini meritano di più…". 

Comunicato stampa