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Politica | 17 settembre 2020, 13:43

Zunato (Lega): "Il commerciante è per il territorio urbanizzato, quello che è l'agricoltore per il mantenimento delle aree naturali"

"Necessità primarie sono legate a burocrazia, fiscalità e revisione della liberalizzazione selvaggia attuata dalla legge Bersani"

Zunato (Lega): "Il commerciante è per il territorio urbanizzato, quello che è l'agricoltore per il mantenimento delle aree naturali"

“In qualità di coordinatore della commissione ANCI Regionale Attività produttive, ovvero grazie ad un lavoro dal basso, ho assunto la consapevolezza, attraverso un confronto costante con le Associazioni di categoria ed i singoli operatori, che le necessità primarie del settore sono legate alla burocrazia, alla fiscalità ed alla revisione della liberalizzazione selvaggia attuata dalla legge Bersani". A parlare è la Dott.ssa Maria Zunato, candidata Lega – Salvini Premier per la provincia di Savona

“Il mio fondamentale impegno – prosegue Zunato – è quindi volto alla semplificazione amministrativa, alla fiscalità ed alla richiesta urgente, nell'ambito di un confronto Stato/Regioni di una revisione della legge Bersani”. 

“Si parla spesso di negozi di prossimità, ma crearne i presupposti per il loro mantenimento alla luce di regole di mercato che hanno privilegiato la grande distribuzione non è facile. Il piccolo commercio garantisce un tessuto urbano vivo, più sicuro, con iniziative di quartiere: ricordiamoci quanto in passato proprio la tipologia delle botteghe caratterizzasse il nome delle vie. Oggi consentire ai commercianti di poter dare questo valore aggiunto ai nostri centri, ma penso anche alle periferie più distanti, è sicuramente compito della politica che deve necessariamente partire dalla sburocratizzazione, dalla revisione della legge Bersani, da una fiscalità che tenga conto di aree difficili, come zone rurali, od ad alto tasso di concentrazione di grande distribuzione nell'ambito di territori in crisi come quello savonese". 

"Le attività commerciali, così come quelle artigiane – continua - sono mediamente microimprese, spesso gestite a livello familiare, con pochissimi dipendenti laddove vi sono. Si tratta quindi di un contesto per alcuni fattori più flessibile, ma anche ricco di criticità perchè tutto il “sistema famiglia” nel bene e nel male entra nell'azienda: imprese sotto-capitalizzate, molto vulnerabili, spesso non digitalizzate, esposte al rischio di crediti non riscossi, con spesso difficoltà ad accedere al credito bancario. A questo si aggiunga una giustizia lenta ed ecco che il commerciante si ritrova a dover pagare l'affitto senza neppure poter vantare un incasso, cosa chiaramente emersa con l'emergenza Covid-19". 

“A livello nazionale dovrebbe quindi essere riconsiderato l'intero settore, ma a livello regionale, sicuramente una più snella interlocuzione tra imprenditore ed enti locali sarebbe auspicabile, così come un dialogo costante per promuovere coloro che si distinguono per affidabilità, servizio al cliente, incisività sul territorio,ecc. Infine, ogni aspetto fiscale andrebbe rivisto, sia perchè non tutto il commercio è uguale, sia perchè credo fermamente si dovrebbe contemplare l'aspetto di coesione sociale nel quale il commerciante esercita una funzione estremamente rilevante” conclude la Zunato. 

Cpe

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