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Attualità | 26 settembre 2020, 15:17

Quarantena in Svizzera per chi proviene dalla Liguria, Berlangieri (UPA Savona): "Una mazzata inattesa, si riveda la decisione"

Gli albergatori si sono mossi subito presso Regione e ministeri per far pervenire alle autorità svizzere una richiesta di rivedere l'ordinanza e limitarla ulteriormente senza includere l'intera Liguria

Quarantena in Svizzera per chi proviene dalla Liguria, Berlangieri (UPA Savona): "Una mazzata inattesa, si riveda la decisione"

Destagionalizzazione. Questa la chiave su cui la prima industria della nostra provincia, il turismo, ha puntato anche in tempo di Covid per rilanciarsi e crescere, nei numeri e nell'offerta.

A irrompere come una secchiata d'acqua gelida però, dopo i controlli al confine con la Francia, la decisione delle autorità sanitarie svizzere di inserire la Liguria nell'elenco delle zone estere considerate ad elevato rischio e quindi di imporre la quarantena di dieci giorni a chiunque abbia trascorso ventiquattr'ore o più sul territorio regionale.

Quello elvetico è infatti uno dei maggiori mercati su cui fa leva l'offerta turistica della nostra Regione, in particolar modo della nostra provincia, vera Mecca dei molti amanti di sport outdoor che ogni fine estate dalla Confederazione godono del nostro sole.

La situazione ora preoccupa e non poco gli operatori del turismo, in particolar modo gli albergatori: "Siamo tutti preoccupati perchè avevamo visto che, dopo i problemi con Spagna, Francia e Croazia molti turisti svizzeri si erano concentrati nel savonese, quindi avevamo un buon movimento tra fine settembre e i primi dieci giorni di ottobre" spiega Angelo Berlangieri, presidente provinciale dell'Unione Provinciale Albergatori.

La nuova norma sarà in vigore già da lunedì prossimo, 28 settembre, creando così un vero e proprio moto rivoluzionario per le prenotazioni e non: "La notizia del provvedimento assunto dall'ufficio della Sanità federale ha fatto sì che chi era già qui nel fine settimana sia tornato a casa in anticipo e chi aveva prenotato abbia cominciato a disdire".

Il meccanismo ormai ben avviato dalla sanità svizzera prevede che una nazione o una regione, superata la soglia dei 60 infetti ogni 100 mila abitanti, venga dichiarata zona rossa. Da lì la misura restrittiva per chi entra o rientra nei quattro Cantoni.

"Noi ci siamo mossi subito, non appena la notizia è diventata ufficiale, ossia verso le 15 chiedendo una presa di posizione alla Regione, ai parlamentari del territorio e ai ministeri e dalle 19 di ieri l'ambasciatore italiano a Berna ha consegnato al ministro della Sanità elvetica una nota, col sostegno del Governo italiano, dove si chiede che venga rivista l'ordinanza e la si riduca al solo spezzino" aggiunge Berlangieri. "Più di così non possiamo fare. La speranza è che le autorità svizzere non siano così inflessibili e ragionino sui documenti inviati dalla Regione".

L'obbiettivo è quindi quello di salvaguardare le province meno colpite ed evitare un aggravio della situazione economica: "Abbiamo avuto una batosta fino a giugno, quando ci stavamo riprendendo ci si sono messe di mezzo le autostrade e quindi luglio non è andato come si sperava, siamo riusciti a salvare agosto e settembre restando in linea con l'anno scorso. Adesso stava andando molto bene questo tempo tra fine settembre e inizio ottobre. Speriamo cambi qualcosa circa i provvedimenti" ha concluso il presidente di UPA.

Mattia Pastorino

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