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Politica | 22 ottobre 2020, 15:05

Pietra Ligure, Mario Carrara: "L'Eternit è letale. Via questo materiale dagli edifici comunali"

Il consigliere del polo di centrodestra segnala la caduta di pezzi di Eternit dal tetto del Circolo Giovane Ranzi

Pietra Ligure, Mario Carrara: "L'Eternit è letale. Via questo materiale dagli edifici comunali"

Mario Carrara, consigliere del Polo di Centrodestra per Pietra Ligure, presenta all'attenzione della maggioranza una nuova mozione per sensibilizzare sui problemi causati dall'Eternit, materiale spesso letale per il corpo umano. Carrara ne segnala la presenza in edifici di proprietà comunale.

Ecco, qui di seguito, il testo integrale della mozione.

"L'eternit, cioè le famigerate coperture in fibra d'amianto, tutti sanno che sono molto pericolose per la salute umana: il loro contatto o l'inalazione delle particelle della cui composizione sono fatte, provoca una grave malattia oncologica all'apparato respiratorio, in quanto lo intacca con un lunghissimo processo; in particolare, ne viene colpita la pleura.  L'asbesto, dal greco "asbestos", "indistruttibile...", di cui l'eternit è anche composta, una volta che con le sue fibre e finissimi filamenti è penetrato nel corpo umano, purtroppo non lascia scampo. Il processo d'insorgenza della malattia può anche essere decennale, ma, poi,  l'esito finale è negativo.

Negli anni '60 e '70, fu un materiale largamente impiegato nell'edilizia e, ancora oggi, molte costruzioni ne presentano persistenti coperture, sia di tetti che di pareti esterne. Tuttavia, se non è rotto, deteriorato o "mosso" e se è ben ancorato o incollato alla sua  sede, l'eternit non rappresenta un pericolo attuale ed imminente ; tuttavia, se per qualsiasi ragione, le lastre di Eternit, invece, non sono più ben fissate, e "si muovono", magari sfregandosi tra loro o contro qualsiasi superfice con la quale entrino in attrito, allora esse diventano immediatamente pericolosissime perché rilasciano nell'ambiente le particelle e le fibre di cui sono composte, con grave rischio per la salute di tutti gli esseri umani che entrino in contatto con esse o che, pure, siano solo "in prossimità" o vicinanza con le stesse.

È il caso che è successo e che è ancora attualmente "in atto" a Ranzi.

Le tempeste di vento del 2 e 3 Ottobre scorso hanno divelto alcune lastre di Eternit della copertura del fabbricato di proprietà comunale, già adibito a sala pizzeria del Circolo "Giovane Ranzi", come si può ben vedere dalla documentazione fotografica allegata; alcune di esse si sono rotte, oltre ad essere divenute  "instabili" e "mobili" perché non più fissate alla loro sede; in più, parecchi detriti d'amianto, come si può ben vedere, sono precipitati sulla via pedonale sottostante: tutti, adulti e bambini, hanno potuto e possono entrare a contatto con essi, in quanto da venti giorni giacciono sulla strada: nessuno è venuto a pulire e ad eliminare il pericolo.

In più, sempre come si può ben constatare, le lastre di eternit sul tetto sono, una sull'altra, in uno stato precario e sono "doppiamente" pericolose perché, oltre a disperdere nell'aria le fibre d'asbesto, sfregandosi tra loro, da un momento all'altro, ad una minima ventata, possono cadere precipitando sulla via immediatamente sottostante, come hanno già fatto prima i detriti, colpendo,  col loro peso, chiunque transiti.

Noi, in merito, non siamo intervenuti "prima" perché, avendo preso contatto con l'ufficio competente, ci era stata data ampia rassicurazione che sarebbero stati presi  provvedimenti nel più breve tempo possibile; fidandoci, abbiamo ritenuto che, vista la gravità del caso, ci sarebbe stato un intervento di risanamento e messa in sicurezza, quantomeno "tempestivo". Tuttavia, ad oggi, 22 Ottobre 2020, nulla è stato fatto: la situazione è tal e quale com'era venti giorni fa: le fibre d'asbesto, per venti giorni, si sono diffuse nell'aria e nell'ambiente e sono state respirate da chi era ad esse vicino; qualcuno può aver toccato senza precauzione i detriti che da venti giorni giacciono sulla pavimentazione stradale; da venti giorni le lastre di Eternit sul tetto sono staccate e mobili, alcune presumibilmente frantumate e scheggiate, in condizioni tali da poter cadere in testa a qualcuno che transiti.

E tutto ciò durerà fintantoché non si provvederà al riguardo.

Consideriamo il Sindaco, in quanto responsabile della "salute pubblica" della comunità e della sicurezza individuale delle persone, il responsabile unico di un tale stato di cose: a lui dovranno essere ascritti tutti gli addebiti conseguenti se qualche danno alla salute pubblica o individuale o all'incolumità fisica degli individui dovesse capitare, a causa della colpevole inerzia o, peggio, indifferenza e noncuranza nell'aver considerato il caso in esame, senza esser intervenuto con gli opportuni rimedii, essendo egli a conoscenza del fatto.

L'immobile è di proprietà del Comune di Pietra Ligure e nella piena disponibilità dello stesso non essendo in uso ad alcuno; è il Comune di Pietra Ligure il solo soggetto cui competeva e compete tutt'ora di intervenire.

Per tutto quanto scritto ed argomentato fin'ora, si chiede al Consiglio comunale di approvare la presente Mozione nel dispositivo che segue:

Il Consiglio comunale di Pietra Ligure, in riferimento alla situazione determinatasi a Ranzi, sul fabbricato di proprietà del Comune di Pietra Ligure, già adibito a sala pizzeria del "Circolo Giovane Ranzi", in seguito alle tempeste di vento del 2 e 3 Ottobre scorsi, impegna, nell'immediato,  il Sindaco e la Giunta ad intervenire da subito per risanare l'ambiente dai detriti di Eternit esistenti sulla pavimentazione stradale ed a rimuovere le lastre e le porzioni delle stesse, rotte, frantumate e scheggiate, staccate dalla copertura sul tetto della stessa sala pizzeria, scongiurando ulteriori dispersioni di particelle d'amianto nell'ambiente ed il pericolo del precipitare delle lastre stesse; inoltre,  ad eliminare qualsiasi ulteriore pericolo circa lo stato di precarietà dell'intera copertura, ora "scossa" e lacerata ; infine, a eliminare e sostituire il manto di lastre di eternit dalla copertura del medesimo immobile comunale, provvedendo al suo completo risanamento e messa in sicurezza".

Redazione

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