Il presidente Giovanni Toti rende note le "controproposte" della Regione Liguria a seguito del nuovo Dpcm.
"Chiediamo al Governo di rivedere attentamente le richieste che le Regioni, come potete leggere, avevano inviato a firma del Presidente Bonaccini appena letta la bozza nel nuovo Dpcm, per rivalutarlo sulla base di queste proposte che purtroppo sono rimaste inascoltate: - ristoranti aperti fino alle ore 23 con servizio al tavolo; - rivalutare la chiusura di palestre, piscine, cinema e teatri, che hanno registrato pochissimi contagi, sulla base dei dati epidemiologici; - ristoro immediato e concreto per le attività che hanno subito chiusure o limitazioni; - tamponi (molecolari o antigenici) solo ai sintomatici e ai contatti stretti per ridurre la pressione su laboratori e Asl in questo momento di emergenza" spiega Toti.
"Queste erano le nostre principali richieste e lo sono ancora adesso. Ci sono attività che in questi mesi hanno fatto un gigantesco lavoro per adeguarsi alle nuove regole per la sicurezza e nonostante questo oggi si ritrovano di nuovo chiuse. E dopo la prima fase dell’emergenza, con aiuti lenti, a singhiozzo e che in alcuni casi non sono proprio arrivati, i cittadini si aspettano risposte veloci altrimenti continueranno ad avere sfiducia completa nel sistema e nella sua capacità di reazione".
"Il governo ci ascolti e ripensi ad alcune misure contenute nel decreto: a pagare il prezzo più alto non possono essere sempre le stesse categorie" conclude Toti.