Il nuovo decreto ristori pubblicato in Gazzetta Ufficiale introduce l’automatismo auspicato da CNA tra chiusure di attività per contenere il virus e il riconoscimento dei contributi a fondo perduto.
Tuttavia artigiani e piccole imprese guardano con preoccupazione alle restrizioni introdotte in altre sei regioni che lasciano prefigurare una fase molto difficile per l’andamento dell’economia con notevole incertezza sulla durata dell’emergenza e sugli effetti pesanti che avrà sull’intero sistema produttivo.
“Pur accogliendo positivamente il provvedimento che ha ampliato la platea inserendo settori dimenticati nel precedente decreto come i bus turistici, i fotografi e le lavanderie industriali – sostiene Paola Freccero, presidente di CNA Savona - non possiamo non stigmatizzare il discriminatorio trattamento riservato agli artigiani della ristorazione ai quali viene riconosciuto un ristoro pari soltanto al 50% del precedente”.
“Auspichiamo – continua la Presidente - che in fase di conversione del provvedimento il Parlamento alzi il contributo al 200% come per le altre attività della ristorazione. Allo stesso modo sollecitiamo il legislatore ad inserire le lavanderie professionali, ingiustificatamente escluse tra i beneficiari dei contributi e fortemente penalizzate dalle restrizioni in essere”.