Dichiara Andrea Pasa, segretario generale provinciale Cgil Savona: "Mancano medici, infermieri e operatori sanitari. I posti letto scarseggiano, le Rsa sono tornate luoghi di contagio, i distretti di territorio sono assai sottodimensionati. Soprattutto si avverte l'assenza di regia e coordinamento da parte della Regione Liguria , Alisa e le Asl territoriali sono messe in estrema difficoltà.
Il virus è più aggressivo di questa primavera, è fuori dubbio, dopodiché ci sono Regioni che si sono organizzate per contrastare la seconda ondata e Regioni, come la Liguria dove la disorganizzazione regna sovrana, e l'unica strategia è quella di chiudere attività, servizi, e reparti negli ospedali Savonesi: Punti di primo intervento a Cairo, ad Albenga, i reparti di ginecologia e ostetricia di Pietra Ligure e da questa mattina chiude anche il pronto soccorso ginecologico dell'ospedale Santa Corona".
Prosegue Pasa: "La verità è che non si è imparato nulla, soprattutto dai macroscopici errori fatti dall'amministrazione regionale Ligure nell’esperienza fatta in primavera e sembra non essere servita.
Da allora è davvero cambiato poco, anzi la situazione è peggiorata soprattutto nella nostra Provincia.
Tempo sprecato dunque e tutte le fragilità del Servizio sanitario regionale tornano al pettine in questa seconda ondata che sembra più forte della prima.
La situazione è preoccupate su tre versanti, gli ospedali appunto, il territorio e le Rsa. Nei nosocomi non solo c’è poco personale ma il clima che si respira tra gli operatori è di “scoramento e delusione”. Se a marzo e aprile erano sostenuti dall’adrenalina e dalla consapevolezza che sarebbe durata solo qualche settimana, ora si ritrovano nuovamente in una situazione di stress e iperlavoro senza che nulla o quasi sia stato fatto per metterli in una condizione di lavoro migliore. Pochissimo il personale assunto.
E sul territorio non va meglio, distretti e medici di medicina generale depotenziati ed isolati fanno quel che possono.
Ma la cosa più grave è che nessuno parla con nessuno: Alisa, Regione e Asl territoriali sembrano andare una per conto proprio senza un coordinamento. Insomma manca una regia regionale così come accaduto in primavera .
La terza criticità, lo dicevamo, sono le Rsa. Dovevano essere messe in sicurezza ed invece alcune tornano luoghi di contagio.
I Pronto soccorso, o i punti di primo intervento sono stati chiusi e depotenziati in tutta la provincia di Savona i due aperti nell'ospedale San Paolo di Savona e Santa Corona di pietra ligure, sono sottoposti a una pressione fortissima perché non funzionano i presidi del territorio. Con il personale si sta procedendo al gioco delle tre carte, li si sposta da una struttura ad un’altra ma sempre quelli – pochi – sono. Denunciamo la carenza di personale da anni e in questi mesi non si è nemmeno riusciti a coprire il turnover, ad ottobre il personale assunto è stato inferiore a quello andato in pensione nello stesso mese.
Non solo, i medici infermieri e operatori sanitari da assumere ce ne sono davvero pochi e il rischio è che quelli oggi impegnati nelle Rsa partecipino ai bandi di reclutamento degli ospedali perché le condizioni contrattuali e professionali sono migliori lasciando, però, sguarnite quelle strutture".