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Attualità | 05 dicembre 2020, 11:27

Nuovo carcere a Savona, il Sappe: "Soddisfazione per l'interessamento ma proclami a parte, si fa o non si fa?"

Il sindacato di polizia penitenziaria si è soffermato sul tema dopo la chiusura del 2015 del Sant'Agostino e le interrogazioni dei deputati Foscolo e Di Muro

Nuovo carcere a Savona, il Sappe: "Soddisfazione per l'interessamento ma proclami a parte, si fa o non si fa?"

Michele Lorenzo, segretario regionale SAPPe il sindacato di Polizia Penitenziaria maggiormente rappresentativo, ha ricordato quanto è tutt’ora difficile gestire la situazione degli arrestati della provincia di Savona che crea innumerevoli disagi a tutte le forze di Polizia operanti sul territorio oltre ad un dispendio di denaro pubblico e di risorse umane costringendo gli istituti di Genova Marassi e di Imperia ad un sovraffollamento che produce effetti negativi su tutto il sistema.

"Temi già ampiamente evidenziati dal SAPPe sin dal lontano 2015 anno in cui si decise la chiusura del vecchio sant’Agostino, come organizzazione sindacale – dichiara Lorenzo – non abbiamo mai abbassato l’interesse sul tema carcere, per noi era e resta impensabile che Savona sia l’unica provincia in Italia a non avere un istituto di pena. Questo innesca un’ulteriore ricaduta negativa sia sui famigliari dei detenuti, sugli avvocati, per la magistratura, per tutto quel corposo mondo che orbita intorno al carcere. Dimenticando invece gli aspetti positivi che un carcere produce sul territorio".

"Ora – auspica il SAPPe – speriamo che questa nuova apertura d’interesse sulla Savona penitenziaria, rianimato il 2 dicembre scorso con l’interrogazione parlamentare degli onorevoli Foscolo e Di Muro e con l’intervento dell’onorevole Vazio, possa concludersi positivamente (il vecchio istituto è abbandonato a se stesso quando sarebbe potuto riqualificato ed utilizzato per gli arrestati o per le emergenze, un carcere non carcere insomma)".

"Ci fa strano – continua Lorenzo – che nel decreto del nuovo piano di edilizia penitenziaria 2019 (art. 7 legge 12 dell’11.2.2019) presentato dal ministro della Giustizia Bonafede e dal ministro delle infrastrutture Toninelli, che si conclude il 31 dicembre 2020, si preveda la riconversione in carceri di vecchie caserme oltre all’adeguamento di vecchie strutture penitenziarie per un aumento di 5000 posti detentivi, oltre alla costruzione di due nuovi istituti di pena: Forlì e Nola per 1450 posti. Allora la domanda nasce spontanea: Ma Savona?"

"Il SAPPe confida nella serietà politica degli esponenti parlamentari liguri e mai come ad oggi devono avere questo obiettivo comune. Il Carcere non deve essere un terreno di scontro politico bensì un punto d’interesse di tutti e sul punto il SAPPe chiede chiarezza anche agli amministratori locali circa l’intenzione di avere o non avere un carcere sul loro territorio, per questo il SAPPe Liguria si rende disponibile a partecipare ad un incontro con le istituzioni annunciato dall’On.le Vazio" concludono dal sindacato.

“E’ una cosa positiva che si torni a parlare di un nuovo carcere a Savona. Come primo Sindacato della Polizia Penitenziaria esprimiamo il nostro apprezzamento e siamo pronti a dare il nostro contributo. Il SAPPE ha sempre detto che chiudere il carcere S. Agostino di Savona è stato un grave errore, che ha scontentato tutti – poliziotti, detenuti, familiari –,  ha penalizzato il territorio savonese e vanificato la territorialità della pena a cui spesso si fa riferimento. Avrebbe avuto un senso chiudere il S.Agostino se e quando fosse stata disponibile una nuova struttura detentiva, di almeno 300 posti letto, per la quale sembra da tempo esserci la volontà di individuarla in un’area della Valbormida. Ma chiudere il S. Agostino così, dall’oggi al domani, senza alcun confronto con il SAPPE e con gli altri sindacati, senza alcuna garanzia e certezza per poliziotti e detenuti, è stato un grave errore. Bene, dunque, che si torni a parlare di un nuovo carcere in città, ma dal Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede vogliamo parole chiare, un impegno concreto e fondi in tempi brevi”. Lo dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri.

Per Capece “il Guardasigilli Bonafede deve fare tutto quello che è nelle sue possibilità per restituire alla città di Savona quella istituzione penitenziaria ingiustamente affossata da scelte politiche illogiche ed assurde, che hanno penalizzato gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria che facevano servizio al S.Agostino, i detenuti che vi erano ristretti e le rispettive famiglie. E per farlo servono certo i fondi economici ma soprattutto la volontà ministeriale”.  

Comunicato Stampa

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