L'avevano definita una vera e propria "pugnalata alle nostre imprese balneari" i consiglieri regionali della Lega la procedura di infrazione avviata lo scorso 3 dicembre dall'Unione Europea nei confronti dell'Italia per il mancato adeguamento alla direttiva servizi detta "Bolkestein" (LEGGI QUI).
Ma la battaglia a difesa della proroga delle concessioni demaniali non si è fermato nell'aula del Consiglio Regionale. Come già successo a Loano, anche a Finale l'assemblea cittadina ha approvato, seppure con due emendamenti elaborati da maggioranza e minoranza, l'ordine del giorno proposto dalla capogruppo del Carroccio Marinella Geremia.
Questo prevede che il sindaco si impegni a "portare la problematica all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni, per il tramite della Regione Liguria, e ad assumere ogni iniziativa possibile volta a far pressione sul Governo Italiano affinché difenda in sede europea l’estensione delle concessioni [...] avviando una riforma del demanio marittimo senza la quale non è possibile stabilire i termini di applicazione della Direttiva Bolkestein al comparto balneare" e negozi con la UE un'applicazione della stessa che sia "rispettosa delle peculiarità del comparto balneare italiano e tuteli e salvaguardi la continuità delle imprese balneari italiane, il loro valore economico, sociale e di tutela del patrimonio marittimo e della biodiversità".
Prima dell'approvazione si è acceso un dibattito che ha portato all'elisione di alcune parti avverse al Governo nazionale ritenute dalla maggioranza fuorvianti dal corretto svolgimento del pensiero. Soddisfazione è stata comunque espressa dalla consigliere Geremia: "Ho accettato queste modifiche perché il senso e la finalità di questo ordine sono quelle di cercare di contrastare questa situazione, affinché la protesta non rimanga solo sulla carta ma si trasformi in un atto concreto".
Il testo è stato approvato alla quasi totale unanimità, escluso il parere del consigliere Tiziana Cileto: "L'Europa ha tutte le ragioni ad aver avvertito il nostro Paese. Continuiamo a difendere una categoria che da anni utilizza a proprio fine un demanio pubblico".
"Non esiste attività al mondo che abbia garantito, da parte del proprietario, di avere per sempre in affitto il locale: tutte queste attività migliorano il proprio negozio o il proprio albergo e così migliorano la visione della città. Questo aver prorogato al 2033 le concessioni è una prerogativa esclusiva dei balneari: perché hanno più diritto di altri commercianti in locazione da privati cittadini? Perché si deve sentire dire 'o ci prorogate la concessione o noi non miglioriamo'?. Si faccia la riforma del demanio ma non si continui a dire di aver ragione: è sbagliato nei confronti delle altre categorie" ha spiegato la consigliere del gruppo "Per Finale".