- 18 dicembre 2020, 15:11

Albergatori allo stremo: "L’incertezza è il nemico peggiore"

Carlo Scrivano (UPA): "Gli albergatori non possono essere penalizzati oltre. Non possono sapere che cosa fare cinque giorni prima di Natale"

Alberghi di proprietà chiusi, quelli in gestione aperti per forza, visto che devono comunque pagare l’affitto. Lavoratori stagionali a casa. E’ un quadro a tinte fosche il Natale per le strutture ricettive del Savonese.

“Ma la cosa più devastante per noi è l’incertezza in cui viviamo - spiega Carlo Scrivano, direttore dell’Unione provinciale albergatori - è incredibile che ancora non si sappia quali saranno le restrizioni. La Merkel in Germania ha chiuso tutto, ma lo ha detto dieci giorni fa. Se è questa la strada che vuole seguire anche il nostro Paese, non può comunicarlo a cinque giorni dal Natale. Gli albergatori non possono essere penalizzati oltre”.

I ristori relativi alla prima ondata di pandemia sono arrivati puntuali prima dell’estate, prosegue Scrivano, “ma parliamo di cifre contenute, dai 2 ai 5 mila euro”.

L’estate aveva comunque consentito al settore turistico di vivacchiare. Ora si tratta invece di affrontare il tunnel dell’inverno e magari una terza ondata.

In quel caso è possibile che decine di strutture alberghiere, di fronte a un nuovo lockdown, si arrendano. Ci riferiamo in particolare agli hotel presi in gestione.

“Rischiano di rimanere strangolati dai canoni di locazione, salvo che non riescano ad ottenere una deroga di qualche mese - afferma Scrivano - c’è una sentenza della Cassazione che sembra lasci spazio a questa agevolazione”. 

Bruno Lugaro