Attualità - 30 dicembre 2020, 17:22

Alassio, Balzola (AssoRistoBar - Confcommercio): "Le imprese ci sono, la voglia di ripartire anche. Ora il governo faccia la sua parte"

Spiega l'imprenditore ed esponente di categoria: "Oggi chi investe è un vero eroe; le difficoltà ci sono e servono aiuti a livello nazionale per rivedere la luce alla fine del tunnel"

“Le imprese ci sono, le idee sono tantissime, la voglia di combattere non manca. Ora lo Stato faccia la sua parte”. Sono parole di Carlomaria Balzola, imprenditore alassino della somministrazione legato a un marchio glorioso con oltre 100 anni di storia, presidente alassino di AssoRistoBar ed esponente del direttivo di Confcommercio Savona.

Balzola mette subito le cose in chiaro: “Non mi interessa parlare di sussistenza o di assistenzialismo, non sono qui per piagnucolare, non è affatto nella natura dei liguri, che invece sono coraggiosi e determinati. Però dobbiamo anche essere onesti e realisti: le difficoltà ci sono e il maggior apporto per fronteggiarle dovrà essere quello del governo nazionale. Urgono agevolazioni creditizie, sconti sulle tasse, crediti di imposta. C’è bisogno di situazioni in grado di favorire un ritorno alla normalità. Se la strada è impervia non si va avanti. Se il passaggio è libero possiamo ripartire bene”.

E invece, in un’ottica più locale?

“A livello cittadino è indispensabile che vengano mantenute alcune situazioni: ad esempio quel +30% di spazio pubblico per dehors e plateatici che favorisce il distanziamento e dà respiro alle attività”.

Una previsione per il 2021 in arrivo?

“Speriamo in una ripartenza per Pasqua, un calo del livello di rischio attuale e un ruolo importante giocato dalla vaccinazione. In questi mesi siamo stati obbligati a orari di chiusura molto vincolanti, ci sono state richieste mille attenzioni, eppure ognuno di non ha mai abbassato l’entusiasmo. Chi si è convertito all’asporto, chi ha cercato sempre nuove misure di sicurezza, tutto ciò che davvero si poteva fare è stato messo in atto. E tutto per fronteggiare un fenomeno, quello del Covid, che in maniera diretta o indiretta grava su di noi da quasi un anno.

Per il 2021 chiediamo uno Stato più vicino, una maggiore attenzione verso i pubblici esercizi (una categoria tra le maggiormente colpite), ma, come ho già detto, le imprese ci sono, lo Stato deve fare la sua parte”.

Sicuramente è presto per parlare: non sono ancora passati Capodanno e la Befana. Ma se dovessimo tracciare un bilancio dei giorni di Natale?

“Purtroppo è un bilancio in rosso. Solo alcuni aspetti hanno salvato il turismo: l’intraprendenza degli imprenditori, che hanno mostrato un eclettismo camaleontico nell’adattarsi con rapidità a una situazione così costantemente mutevole. Eroi, davvero, non ho altri termini per definirli se non quello di eroi. E poi un plauso forte va a Confcommercio, che ha saputo giocare sull’immagine dei canali on line e delle vendite telematiche focalizzando l’attenzione sulla valorizzazione dell’eccellenza locale. Penso ad esempio al marchio Federmoda, che ha fatto riscoprire tramite l’on line la boutique cittadina come alternativa di qualità alle grandi catene internazionali.

Ma purtroppo la mancanza di turisti e l’obbligo di chiusura (l’asporto dalle 18, il coprifuoco alle 22) hanno portato a cali drammatici di fatturato. Con il 2021 possiamo prevedere che un 30% di imprese locali non riapriranno”.

Analisi di più ampio respiro: un 2020 tra alti e bassi?

“Nei mesi in cui si è data la possibilità di ripartire, seppur con un forte freno a mano tirato, i risultati si sono visti. La gente ha voglia di normalità, purché coniugata con sicurezza. Il periodo più doloroso è stato quello primaverile, è venuto a mancare totalmente l’introito di quello che da sempre è il cosiddetto “tesoretto di primavera”, questo si somma all’attuale dolorosa situazione natalizia. Per questo dico che servono ristori e agevolazioni a ogni livello, dal locale al nazionale.

Le aziende tengono in piedi un bacino diretto (le proprie maestranze) e indiretto (i fornitori e varie altre collaborazioni). Quindi ora deve ripartire tutto un ingranaggio in fortissima difficoltà. Onore al merito alle imprese che studiano sempre nuove formule, cercando di tutelare, seppur a intermittenza e tra mille difficoltà, la propria forza lavoro. L’iniezione di fiducia potrà arrivare, nel giro di un paio di mesi. Dobbiamo superare quest’ultima fase difficile e gradualmente tornare in sicurezza alla normalità”.

E quale sarà il maggiore impegno del 2021 al tavolo di Confcommercio?

“Lavorerò per portare l’attenzione sulle difficoltà dei pubblici esercizi in ambito confederale e sulla valorizzazione di aree di sviluppo economico del Savonese, ricordando che è ora di investire sul turismo più di ogni altra cosa”.

 

A. Sg.