Al Direttore - 12 gennaio 2021, 08:13

Il centenario della nascita di Leonardo Sciascia

Storia savonese e prospettive future

Il centenario della nascita di Leonardo Sciascia

"Le ricorrenze aiutano a ragionare sull'importanza della memoria e a valutare in una nuova prospettiva tanti collegamenti storici. 'Nella chiesa del Carmine c'è un massiccio sarcofago di granito, due pantere rincagnate che lo sorreggono. Vi riposa l'ill.mo don Girolamo Del Carretto, conte di questa terra di Regalpetra, che morì ucciso da un servo a casa sua, il 6 maggio 1622'. Con queste parole inizia “Le parrocchie di Regalpetra” (esordio letterario di Leonardo Sciascia e della sua folgorante carriera di scrittore). Lui stesso dichiarò che in quel libro anticipava tutti gli argomenti dei lavori successivi".

Cosi commenta in una nota il portavoce della Federazione dei Verdi della provincia di Savona Gabriello Castellazzi, nonché ex presidente del Distretto Scolastico Finalese.

"Perchè Sciascia fu così colpito dalle vicende di un lontano discendente della dinastia dei Del Carretto, di stirpe Aleramica, signori di grandi feudi in Liguria e nel basso Piemonte? Perchè il Comune di Finale Ligure tanti anni fa decise di gemellarsi proprio con Racalmuto, un piccolo paese nel centro della Sicilia, oggi ricordato da tutti in quanto paese natale di Sciascia?". 

"Alla prima domanda si può rispondere con un breve richiamo storico: nel 1307 Costanza Chiaramonte (Signora dei territori di Racalmuto) sposò Antonio Del Carretto (Marchese di Savona e di Finale) che dal savonese si trasferi in terra siciliana, proprio nella fortezza di Racalmuto dalla quale prima lui, poi la sua dinastia, governarono quei fertili luoghi per alcuni secoli - prosegue - Nel XII secolo, al seguito dei Normanni, ci furono migrazioni di commercianti, contadini, avventurieri e nobili che dal nord si spinsero verso le ricche terre della Sicilia: una corrente  opposta a quella che abbiamo visto in epoca recente". 

"Sciascia scrittore, all'ombra del castello medievale, descrisse alcune gesta del nobile marchese e analizzò gli avvenimenti di quella comunità fino all'avvento della nostra Repubblica, passando dalla formazione del Regno d'Italia (la mafia, le famiglie padronali, il clientelismo, ecc.). Tutti argomenti  che poi lui sviluppò nelle opere successive". 

"Il comune di Finale Ligure venne coinvolto nella storia dei Del Carretto in Sicilia già negli anni ottanta, quando dalle scuole di Racalmuto giunse alla Biblioteca Civica Finalese una richiesta di informazioni riguardanti la dinastia dei Del Carretto. Si attivò anche il Distretto Scolastico e iniziò una collaborazione culturale tra Finale Ligure e il piccolo, ma importante, paese siciliano. Vennero organizzati scambi molto interessanti che proseguirono fino agli anni novanta, quando i Consigli Comunali deliberarono finalmente il gemellaggio storico-culturale" continua. 

"E' da ricordare la grande disponibilità del prof. Salvatore Restivo (amico e collega di Sciascia perchè entrambi insegnarono nella stessa scuola elementare) il quale diventò guida preziosa per i finalesi in visita tra quei luoghi storici:  il più significativo ovviamente il loro castello medievale, antica dimora dei Del Carretto in Sicilia, molto diverso dal Castel Gavone finalese con la sua incomparabile 'Torre dei diamanti'. Consigliere della “Fondazione Sciascia”, Restivo seguì poi il restauro del “Teatro Regina Margherita” di Racalmuto, un gioiello dell'architettura ottocentesca siciliana, per molti anni in stato di abbandono. I lavori di recupero durarono pochi anni per un edificio paragonabile al “Teatro Sivori” di Finale Ligure (uno dei teatri dell'ottocento più belli della Liguria) che, al contrario, chiuso nel 1956 attende ancora una rinascita". 

"Molto interessante il recente progetto “Aleramici in Sicilia” che vede la collaborazione di Regione Piemonte, Regione Liguria, Regione Sicilia, insieme alla“Fondazione UNESCO Sicilia”. L'idea nata nel 2017 intende realizzare itinerari turistico-culturali, eno-gastronomici sulle tracce degli antichi collegamenti medievali - conclude - Si augura ovviamente buon lavoro per questo progetto e si auspica una promozione dell'iniziativa che, nel rinsaldare antichi legami, rientri tra i progetti destinati a sviluppare un'economia eco-sostenibile". 

Lettera al direttore

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