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Politica | 18 gennaio 2021, 13:43

Conte alla Camera: "Crisi che lascia sgomento me e il Paese. Ora serve un Governo coeso"

Il Premier, dopo che Italia Viva si è tirata indietro dall'attuale maggioranza, rivolge l'appello a collaborare per uscire dalla pandemia a tutte le forze politiche "volenterose e consapevoli"

Conte alla Camera: "Crisi che lascia sgomento me e il Paese. Ora serve un Governo coeso"

E' un Conte che invita tutte "le forze parlamentari volenterose, consapevoli della delicatezza dei compiti" ad allargare il sostegno all'attuale esecutivo per affrontare le sfide che attendono l'Italia nel futuro prossimo sfuggendo "gli egoismi e l'utile personale" quello che si è presentato alle 12 davanti alla Camera dei deputati inaugurando la giornata che culminerà nel tardo pomeriggio col voto di fiducia dopo la crisi di governo aperta dalle dimissioni dei ministri di Italia Viva.

Il premier ha aperto il proprio discorso richiamando le condizioni e gli obbiettivi con cui è nato questo suo secondo esecutivo sostenuto dal M5S e dalle forze del centrosinistra: un progetto politico fondato sul "convinto ancoraggio ai valori costituzionali e la solida vocazione europeista del Paese", che trascendesse gli anche aspri confronti del passato tra le formazioni dell'alleanza e che portasse, attraverso un "disegno riformatore, ampio e coraggioso" al compimento di una stagione riformatrice basata su "sostenibilità, sulla coesione sociale e territoriale, sul pieno sviluppo della persona umana".

Un quadro nel quale stravolgente è stata l'irruzione di quella "sfida epocale" che è stata la pandemia da Covid19, per affrontare la quale la politica si è dovuta misurare con scienza e tecnica introducendo "primi in occidente, misure restrittive dei diritti della persona, operando delicatissimi bilanciamenti dei principi costituzionali", rivendicando di poter camminare a testa alta "non per l'arroganza di chi ritiene di non aver commesso errori, ma per la consapevolezza di chi ha operato con tutte le energie fisiche e intellettive per la miglior protezione della comunità nazionale".

E se da una parte le parole "dolci" sono arrivate all'attuale opposizione, alla quale Conte dà atto di aver "avanzato anche proposte concrete, qualificanti, alcune delle quali sono state accolte dalle forze di maggioranza", duro è il commento sulla crisi aperta da Italia Viva. Uno strappo difficile se non impossibile da ricucirsi con il partito di Renzi ma che deve risolversi in Parlamento con "trasparenza del confronto e linearità di azione" ha detto Conte, non nascondendo "un certo disagio" per un intervento non finalizzato ad "annunciare nuove misure di sostegno o una bozza ultima del Recovery plan" ma per dare spiegazioni su una crisi "in cui non solo i cittadini ma io stesso alcun plausibile fondamento".

Il Paese "merita un governo coeso, ora si volta pagina", ha poi continuato il premier rilanciando le riforme istituzionali, come quella elettorale basata su di un impianto proporzionale, economiche e sociali, per le quali però sarà imprescindibile "la massima coesione possibile, il più ampio consenso in Parlamento" ritrovando le "ragioni nobili e alte della politica".

Mattia Pastorino

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